Natale: alberi, luminarie, presepi, ma soprattutto panettoni che invadono le nostre case, di tutti i gusti e consistenze.
Panettoni industriali e artigianali nella stragrande maggioranza dei casi, ma certamente è differente la soddisfazione che si prova nel riuscire a sfornarli con le proprie mani.
Ma quando si può dire che un panettone è riuscito perfettamente?
Secondo quanto conferma il Centro Studi Assaggiatori il panettone perfetto deve essere morbido, ben lievitato e dall’aroma persistente.
Fondamentale, quindi, la buona lievitazione, ma anche le caratteristiche olfattive: il profumo deve essere intenso e l’aroma molto persistente, con un tocco di vaniglia che aiuta la memoria a ripercorrere le vie dell’infanzia e dei regali sotto l’albero.
Naturalmente per ottenere un ottimo panettone è indispensabile innanzitutto l’alta qualità degli ingredienti, che devono essere naturali e di prima scelta. È importante poi rispettare gli ingredienti: dare tempo all’impasto di lievitare a lungo e prestare molta attenzione alla cottura.
Il panettone deve necessariamente contenere del burro (in quantità non inferiore al 16%), quindi non ad altri grassi, come ad esempio l’olio di palma. L’impasto del vero panettone include inoltre farina di frumento, zucchero, uova fresche e/oppure soltanto il tuorlo, in una percentuale non inferiore al 4%.
L’alveolatura deve essere uniforme, ben sviluppata. Se non è eccessivamente alveolato il panettone può durare di più: più aria rimane più si asciuga e si secca ed è anche per questo che i panettoni industriali hanno alveolatura piccola.
Il rapporto tra i gusti è fondamentale: dolce, salato, acido, amaro devono essere in perfetto equilibrio.
La cura nelle dosi delle componenti aromatiche determina l’eleganza di gusto finale.