Una storia, se possibile, ancora più deprecabile perché le ignare vittime erano poveri malati, a volte anche con poche speranze di sopravvivere, che venivano derubati e raggirati, facendo leva proprio sulle loro condizioni di salute.
Una coppia di nomadi, marito e moglie, rispettivamente di 50 e 45 anni entrambi residenti al campo di Zelarino, in provincia di Venezia, ha scelto di agire all’interno dei reparti di Oncologia dell’ospedale di Padova, dove si trovano ricoverati i pazienti più gravi: beccati sono stati denunciati dagli agenti del posto di polizia.
I coniugi avevano già l’obbligo di firma dai carabinieri di Mestre 3 volte a settimana a causa di altri furti sempre in ospedale, ma nei giorni in cui non dovevano recarsi alla caserma, si spostavano nel Nord Italia per derubare i malati affetti da tumore. Ad ottobre sono riusciti a rubare 2.300 euro ad un infermiere, mentre il bottino del mese scorso è stato più cospicuo.
In genere, approfittando del momento immediatamente successivo alla chemioterapia, derubavano i malati terminali di gioielli, tessere bancomat e carte di credito. A un 63enne modenese, ricoverato all’Istituto oncologico veneto, hanno sottratto il bancomat rubandogli in pochi giorni ben 17mila euro.
Nella loro abitazione trovati anche tappeti e televisori, acquistati probabilmente con le carte di credito rubate.