Orphan: La vera storia dietro il film

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Nel 2007, la Repubblica Ceca fu teatro di un inquietante caso di abusi sui minori e frode d’identità, che ricorda la trama del film horror psicologico del 2009 “The Orphan“.

Orphan La vera storia dietro il film
foto@pixabay

Al centro di questa vicenda si trovava Barbora Skrlova, una donna di 33 anni che riuscì a fingere di essere una ragazzina di 13 anni, infiltrandosi in una famiglia coinvolta in un agghiacciante episodio di abusi sui minori.

Tutto ebbe inizio quando la polizia fece irruzione in una casa a Brno, dove trovò un bambino di otto anni incatenato nel seminterrato, due donne adulte e quella che sembrava essere una ragazzina di nome Anicka.

Tuttavia, Anicka si rivelò essere in realtà Barbora Skrlova, una donna adulta di trent’anni. La madre del bambino, Klara Mauerova, venne arrestata per abusi sui minori e, durante il processo del 2008, dichiarò di essere stata manipolata dalla sorella Katerina e dalla stessa Skrlova, entrambe appartenenti a un culto chiamato Movimento del Graal.

Le indagini portarono alla fuga di Skrlova, che riuscì a scappare in Norvegia, dove assunse una nuova identità, quella di un ragazzo di 13 anni di nome Adam. Si iscrisse alla scuola Marienlyst di Oslo, presentandosi come vittima di abusi sui minori.

Il preside della scuola, Ingjerd Eriksen, ricordò in seguito quanto fosse difficile individuare la verità dietro la maschera di “Adam”, evidenziando la straordinaria abilità di Skrlova nel travestimento, tanto da ingannare anche gli educatori più esperti.

La fuga di Barbora Skrlova terminò il 16 dicembre, quando “Adam” scomparve dall’orfanotrofio dove era ospitato.

Dopo una ricerca internazionale, Skrlova fu arrestata il 5 gennaio, e i test del DNA confermarono la sua vera identità. Nel 2008, venne condannata a cinque anni di prigione per il suo coinvolgimento nel caso di abusi e per la complessa frode d’identità.

Il suo caso ha forti somiglianze con la trama di “The Orphan”, un film in cui una coppia adotta una bambina che si rivela essere una donna adulta di 33 anni affetta da una rara malattia che ne arresta la crescita.

Sebbene la vicenda di Skrlova non abbia avuto un epilogo così violento come nel film, rimane altrettanto disturbante. La polizia norvegese, al momento della scoperta, espresse il suo stupore di fronte alla capacità di Skrlova di convincere chiunque con il suo travestimento, descrivendola come alta circa un metro e settanta, con il seno fasciato e la testa rasata per mantenere l’illusione di essere un ragazzo.

Nel 2011, dopo aver scontato tre anni della sua condanna, Skrlova fu rilasciata per motivi legati al deterioramento della sua salute mentale durante la detenzione. Da allora, il suo luogo di residenza è rimasto sconosciuto, aggiungendo ulteriore mistero a un caso già di per sé sconcertante.

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