L’uscita anticipata dal fenomeno La Niña all’inizio del 2024 ha segnato l’ingresso in una fase ENSO-neutrale, caratterizzata da temperature degli oceani ancora elevate. Questa transizione apre scenari incerti per la stagione degli uragani 2025, le prossime ondate di calore e l’evoluzione dei fenomeni meteorologici estremi su scala globale.

Dal ciclo ENSO a uno stato neutro
Il ciclo ENSO (El Niño–Southern Oscillation) alterna periodi freddi (La Niña) e caldi (El Niño) nell’Oceano Pacifico tropicale, con effetti diretti sui modelli atmosferici planetari. Nell’inverno 2023–2024, nonostante segnali premonitori – rafforzamento degli alisei e spostamento delle nubi – il raffreddamento delle acque è arrivato in ritardo. Quando finalmente La Niña si è manifestata, è durata soltanto pochi mesi, invece dei consueti 9–12.
Secondo l’ultimo bollettino NOAA, la fase La Niña è conclusa ufficialmente e, fino all’inizio dell’autunno, ci troveremo in un periodo neutro:
- Nessun evento ENSO predominante: né condizioni fredde né calde dominano l’oceano-atmosfera.
- “Effetto fantasma”: gli impatti residui di La Niña possono perdurare per mesi, rallentando il ritorno a una vera neutralità climatica.
Implicazioni per la stagione degli uragani 2025
Solitamente, La Niña favorisce un’attività più intensa nel bacino atlantico, riducendo il wind shear e alimentando lo sviluppo dei cicloni tropicali. Al contrario, El Niño tende a inibirli. In un contesto ENSO-neutrale, le previsioni restano incerte, con probabilità quasi paritarie di annate sopra o sotto la media. Tuttavia:
- Temperature marine record: i mari più caldi mai misurati nel 2023–2024 conservano energia aggiuntiva, potenzialmente capace di alimentare uragani più forti.
- Monitoraggio costante: la NOAA sta affinando i modelli per valutare come il lento raffreddamento degli oceani influenzerà la genesi dei cicloni.
Ondate di calore, siccità e variazioni regionali
Anche senza un forte impulso ENSO, il riscaldamento globale amplifica già le ondate di calore e il rischio di siccità prolungate:
- Effetto feedback terra‑atmosfera: suoli aridi riducono l’evaporazione, aumentando le temperature locali.
- Previsioni per USA: primavera ed estate 2025 potrebbero risultare più calde della media in gran parte del Paese, con eccezioni nelle zone nord‑occidentali.
Allo stesso tempo, l’assenza di un driver ENSO dominante lascerà spazio a variazioni regionali:
- Australia: possibili condizioni più secche, in assenza delle piogge extra di La Niña.
- India: incognita sulla forza del monsone estivo.
- Sud America: distribuzione delle piogge soggetta a riorganizzazioni improvvise.
- Africa: rischi di crisi agricole e idriche nei territori più vulnerabili.
Verso la prossima evoluzione ENSO
Il periodo ENSO-neutrale non rappresenta una pausa definitiva, ma un intervallo di transizione in cui leggere con attenzione i segnali provenienti dall’oceano. Scienziati e centri meteo internazionali monitorano ogni variazione nelle temperature superficiali e nei pattern atmosferici, in attesa di capire se stiamo per entrare in un futuro El Niño o una nuova La Niña.
In sintesi: pur in uno stato neutro, l’energia accumulata nei mari e il contesto climatico in riscaldamento globale mantengono elevata l’incertezza sui prossimi mesi. Prepararsi a possibili stagioni di uragani più attive, ondate di calore intense e eventi meteorologici estremi sarà fondamentale per la gestione delle risorse e la protezione delle comunità.