Negli ultimi mesi l’Unione Europea ha messo bocca in diverse questioni nostrane, prima fra tutte la nostra economia che non riesce a rispettare i rigidi vincoli che derivano dalla nostra adesione alla zona euro.
Ma l’Europa si sta occupando anche di questione, lasciatecelo dire, più “frivole” come ad esempio l’ora legale e quella solare, che vorrebbe abolire.
A quanto pare i cittadini dell’Unione Europea si sono detti pronti a sacrificare l’alba pur di vedere il tramonto un’oretta più tardi d’inverno, ed è per questo che l’Unione si è detta pronta a mettere al voto l’ipotesi di abolire il passaggio tra l’ora solare e l’ora legale mantenendo quella legale.
Ma essenzialmente cos’è l’ora legale?
L’ora legale è la convenzione di mettere avanti di un’ora le lancette degli orologi durante il periodo primaverile ed estivo, per avere più la luce solare nel tardo pomeriggio.
Una scelta che porta indubbi vantaggi in termini di energia e ambientali: avendo un’ora in più di luce si evita di immettere nell’atmosfera italiana, nel tempo della sua durata, almeno 300mila tonnellate di anidride carbonica, senza contare il risparmio in termini di milioni di kilowattora.
Di chi fu l’idea di introdurla? La prima idea la ebbe addirittura nel lontano 1700 lo scienziato ed inventore Benjamin Franklin, che calcolò appunto quanta energia si potesse risparmiare portando la lancetta avanti di un’ora.
L’ora legale è stata poi introdotta in Italia dal 1916, e dal 1996 tutti i paesi dell’Unione Europea aderiscono alla convenzione, mentre altri, come per esempio la Russia, hanno preferito non allinearsi.