Il tumore al seno è ancora tra i mali più oscuri che colpiscono l’universo femminile, e nonostante gli enormi passi in avanti fatti negli ultimi decenni, fa registrare ancora un tasso troppo alto di mortalità, soprattutto quando non viene scoperto in tempo e attaccato subito.
Ma per la cura di questo terribile male potrebbe esserci stata una svolta fondamentale: è stata “rivalutata” una cura che attiva le difese naturali dell’organismo e “rieduca” il sistema immunitario a riconoscere il cancro per poi distruggerlo.
Si tratta dell’oncoimmunoterapia, che dopo essersi dimostrata efficace contro i melanomi e ultimamente anche per combattere il cancro al polmone, ora viene studiata anche per quello al seno. Gli ultimi studi in materia verranno presentati a Padova al congresso internazionale sul tumore al seno “Meet the professor”, che si concluderà il 12 settembre.
«L’onco-immunoterapia – spiega Pierfranco Conte – sembra particolarmente promettente proprio verso quei tumori al seno più aggressivi, i cosiddetti gli HER2 positivi e i tripli negativi. E non solo: sono proprio i tumori più mutati o capaci di mutare – quindi i più difficili – quelli che meglio vengono riconosciuti dal sistema immunitario, se adeguatamente aiutato dalle nuove terapie. Queste nuove terapie, per ora sperimentali, agiscono non tanto stimolando il sistema immunitario ma depotenziando il freno che il sistema immunitario stesso si impone: in pratica quel recettore PD1 che viene utilizzato dai tumori per evadere la sorveglianza immunitaria. La cosa straordinaria è che la terapia immune è duratura nel tempo, il sistema immunitario diventa capace di controllare il tumore molto a lungo. Finalmente si può cominciare a parlare di guarigione».