Viviamo costantemente immersi in onde elettromagnetiche e altre forme di energia che non possiamo percepire consapevolmente. Un esempio comune è il Wi-Fi: non lo vediamo né lo sentiamo, ma sappiamo che esiste perché i nostri dispositivi si connettono ad esso. Tuttavia, secondo il dottor Bernard Bateman, potremmo essere in grado di percepire inconsciamente un altro tipo di energia legato ai pensieri e alle emozioni delle persone che ci circondano.
Percezione inconscia dell’energia emotiva
Il dottor Bateman, ex presidente del dipartimento di psichiatria dell’Università del Missouri e attualmente professore in visita all’Università della Virginia, ha studiato come il nostro cervello possa essere in grado di captare l’energia emessa da altri esseri viventi. Secondo Bateman, i nostri corpi potrebbero essere dotati di recettori capaci di rilevare questa energia, paragonandola a una forma di “fluido” che riflette gli stati mentali ed emotivi delle persone.
Nella sua pratica clinica, Bateman si rese conto di percepire lo stato d’animo dei suoi pazienti nonostante non avesse osservato evidenze oggettive che giustificassero tali sensazioni. Questo fenomeno lo spinse a indagare ulteriormente sulla natura di tali percezioni, aprendo un interessante dibattito sulla possibilità che possiamo captare inconsciamente segnali energetici.
Comunicazione energetica: tra scienza e intuizione
Quante volte ci siamo fatti un’idea su una persona appena incontrata, senza che il suo comportamento o le sue parole ce ne diano un chiaro motivo? Forse ci sono segnali non verbali o energetici che influenzano il nostro subconscio. È possibile che, proprio come gli odori nell’aria, possiamo “annusare” la personalità di una persona attraverso una sorta di energia che emette?
Questa idea trova supporto in alcune osservazioni della natura. Ad esempio, gli organismi unicellulari reagiscono a stimoli come la luce, le radiazioni elettromagnetiche e le reazioni chimiche per mantenere il loro equilibrio ottimale. Bateman suggerisce che anche la nostra pelle potrebbe avere sensori in grado di rilevare forme sottili di energia.
La percezione energetica nel regno animale
Nel mondo naturale esistono numerosi esempi di come piante e animali interagiscano con forme di energia invisibile. Gli squali, ad esempio, possiedono sensori in grado di rilevare minimi cambiamenti elettromagnetici nell’acqua, mentre gli uccelli migratori si orientano sfruttando il campo magnetico terrestre. Tuttavia, esistono teorie alternative che suggeriscono che questi animali possano fare affidamento anche sull’olfatto per orientarsi.
La ricerca sull’emissione di biofotoni – particelle di luce emesse da organismi viventi – ha aperto un ulteriore campo di studio. Secondo il dottor Gary Schwartz e la dottoressa Katherine Creath, autori di uno studio pubblicato nel 2006, le piante potrebbero emettere e rilevare energie invisibili, comunicando tra loro attraverso strutture di biofotoni che formano ciò che potremmo definire “aura”.
Energia, aspettative e reazioni farmacologiche
Bateman, attraverso le sue osservazioni cliniche, ha inoltre notato che le aspettative dei pazienti sui farmaci influenzano il modo in cui i recettori nel cervello rispondono ai trattamenti. Secondo le sue ricerche, le nostre intenzioni e aspettative possono addirittura modificare la sensibilità dei recettori stessi, attivando nuovi processi biologici.
Sfide e opportunità nella ricerca scientifica
Sebbene queste teorie sulla percezione dell’energia siano affascinanti, Bateman riconosce che la comunità scientifica rimane scettica, soprattutto per la difficoltà di misurare queste forme di energia. La scienza moderna tende ad accettare solo ciò che può essere quantificato, ma Bateman sostiene che ulteriori ricerche potrebbero offrire nuove comprensioni sulle interazioni energetiche tra gli esseri viventi.
Conclusione
L’idea che possiamo percepire inconsciamente l’energia delle altre persone apre interessanti prospettive su come comprendiamo il mondo e le nostre interazioni sociali. Sebbene la ricerca sia ancora in fase preliminare, le osservazioni di Bateman e altri studiosi offrono spunti di riflessione su come la scienza potrebbe un giorno spiegare fenomeni che oggi sembrano appartenere al regno dell’intuizione o della spiritualità.