Oggi è il grande giorno, quello che per pochi fortunati significherà l’inizio di un nuovo entusiasmante percorso di formazione o di vita, ma per moltissima altri significherà accantonarlo o almeno rimandarlo di un anno.
Oggi in tutta Italia si terranno infatti gli attesi ma temutissimi test di medicina: la prova è finalizzata a selezionare 9.530 posti per aspiranti medici e chirurghi e 792 per i corsi di laurea in odontoiatria e protesi dentaria.
A differenza del passato il test di quest’anno prevede sempre 60 quesiti a cui rispondere in 100 minuti, ma con proporzioni diverse: le domande di cultura generale e ragionamento logico passeranno rispettivamente da 4 a 2 e da 23 a 20; aumenteranno invece quelle di biologia (da 15 a 18) e di chimica (da 10 a 12). Nessuna modifica infine per matematica e fisica, che resteranno ferme a 8 quesiti.
Diverse organizzazioni sindacali della scuola, tra cui Link-Coordinamento Universitario, Unione degli Studenti e Rete della Conoscenza, hanno preannunciato l’intenzione di protestare in tutta Italia contro i test d’ingresso per le università di Medicina: le sigle sindacali dichiarano che il governo dovrebbe avere come priorità “le aspirazioni e il futuro di decine di migliaia di studenti delle università”.
A fronte dei posti disponibili saranno infatti oltre 60 mila quelli che non riusciranno ad entrare.
Per il portavoce della Rete della Conoscenza, Riccardo Laterza «non c’è alcun criterio per selezionare un numero così basso di aspiranti medici, infatti tutti gli studi e le proiezioni ci dicono che nei prossimi anni si acuirà la carenza di personale medico a causa dell’alto numero di pensionamenti».