A guardare una sua foto, sui libri o nei documentari, sembra un animaletto morbido, simpatico, persino tutta “da coccolare”: ma siamo sicuri che la nutria sia veramente così?
Cominciamo subito col dire che la nutria, detta anche miopotamo coipo e ratto di palude, è un mammifero roditore originario del Sudamerica.
Roditore di grandi dimensioni, la sua pelliccia è composta da lunghi peli rigidi color bruno-giallastro o bruno-rossastro, che nascondono quasi completamente il sotto-pelliccia grigio scuro, soffice, denso e vellutato.
Qualche decennio è stata introdotta anche nello stivale, per essere usata nella pelletteria, ma l’uso della sua pelliccia non ha avuto il successo sperato, tanto che decine di esemplari sono poi stati liberati in natura, dove si sono riprodotti in grandi quantità.
Nulla di male, se non fosse che la sua presenza è particolarmente invasiva e dannosa per gli agricoltori: la sua presenza è infatti causa di danni per sistemi di irrigazione, dighe, argini di fiumi, coltivazioni.
Nelle zone più popolate da nutrie, inoltre, è stato sollevato il problema del pericolo per la circolazione stradale, causato dalla presenza degli animali sulle carreggiate.
Oggi questo animale è particolarmente diffuso nel Nord e nel Centro Italia, ma anche il Sud e le isole sono interessate, seppur in misura minore, dalla sua presenza mentre la Lombardia è la regione dove la presenza è più massiccia.