La medicina, soprattutto grazie alla ricerca, sta facendo passi da gigante, ed è tanto più importante quanto più riesce a migliorare le condizioni e le aspettative di vita di quanti sono affette da patologie debilitanti, di qualsiasi grado esse siano.
Una nuova speranza si apre ore nel campo delle patologie legate all’apparato riproduttivo maschile: nel 2016 verrà effettuato il primo trapianto di pene negli Usa su di un soldato reduce della guerra in Afghanistan. Ad annunciarlo al New York Times è un team di medici della Johns Hopkins University del Maryland.
L’intervento sarà, come detto, su un giovane soldato che ha riportato una terribile ferita, provocata dall’esplosione di una bomba in Afghanistan e l’organo proverrà da un donatore deceduto.
Dal 2001 al 2013, secondo il Trauma Registry del Dipartimento della difesa americano, sono 1.367 gli uomini che hanno riportato ferite agli organi genitali in Iraq o Afghanistan, e un intervento del genere potrebbe ridare la speranza e la funzionalità sessuale a tantissimi uomini.
La procedura durerà12 ore e potrà essere effettuata solo su di un candidato con un’uretra intatta. Nel corso dell’intervento i chirurghi connetteranno le vene e le arterie del pene donato al paziente che riceverà l’organo: le terminazioni nervose del paziente dovrebbero quindi crescere dal ritmo di 2,5 centimetri al mese. Il soldato dovrebbe così recuperare le funzioni sessuali e poter avere figli.
La procedura che verrà utilizzata è stata sperimentata solo altre due volte: in Cina nel 2006 e in Sudafrica nel 2015. Soltanto in quest’ultimo caso, però, il trapianto si può dire riuscito del tutto, tanto che il 21enne che l’ha subito è recentemente diventato padre.