Napoli. Nella giornata di lunedì 19 settembre 2022, San Gennaro, si è verificato il celebre miracolo del sangue, molto conosciuto in città. A diffondere l’accaduto è stato proprio l’arcivescovo di Napoli, che ha descritto ai fedeli tutta la scena vissuta, lasciandoli a bocca aperta come tanti miracoli e testimonianze confermate negli anni. Anche altri personaggi importanti hanno avuto la fortuna di vedere con i propri occhi questa scena: inizialmente increduli, sono rimasti senza parole.
Napoli: come viene interpretato questo evento?
Questo miracolo ha origini davvero antiche: il primo risale infatti al 17 agosto del 1389. Generalmente, si verifica tre volte l’anno: il sabato che precede la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre. L’ultima data ricorda un fatto davvero importante, infatti, in quel giorno dell’anno 1631 il Santo salvò la città di Ercolano dalla ferocia del Vesuvio: San Gennaro venne evocato, il sangue si sciolse e la lava si fermò. Proprio per questo, il miracolo viene percepito come simbolo di buon auspicio. Quando esso non va a buon fine e quindi non passa dallo stato solido a quello liquido, è in arrivo una brutta situazione. Non sempre infatti la sostanza contenuta all’interno delle ampolle si scioglie. In questo mese però, il miracolo è andato a buon fine, portando gioia e festeggiamenti a Napoli: gli abitanti credono che le buone notizie siano vicine.
Come si è manifestato il miracolo?
A recarsi nella città per poter vedere con i propri occhi il miracolo sono il Ministro degli Esteri Luigi di Maio, il Vicepreside della Camera Ettore Rosato, il Ministro della Cultura Dario Franceschini, il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e il Presidente della Campania Vincenzo de Luca. Per far si che esso avvenisse, l’arcivescovo ha dovuto compiere un rito: ha preso in mano due ampolle (custodite nella teca della cappella del Tesoro del Santo) e le ha mostrate al pubblico. Il contenuto solido, col tempo,è diventato liquido.
Questo fenomeno è scientificamente chiamato trasmutazione, ma non ha ancora ricevuto una spiegazione tecnica. La sostanza contenuta nelle ampolle, nonostante il divieto della Chiesa, è stata studiata, insieme alla procedura del rito, ma non ha portato soluzioni praticamente accettabili. Anche nei secoli passati gli uomini hanno provato ad elaborare delle teorie scientifiche per far si che questo fenomeno potesse essere spiegato, ma l’obbiettivo non andò a buon fine. Nel 1800 si pensava che a provocare la reazione chimica fosse la calce, ma riproponendo l’esperimento su altre sostanze la materia non si scioglieva, anzi, dava vita ad una crosta. Nel 1902 venne invece svolta un’Analisi Spettroscopica, che portò a riconoscere le varie sostanze contenute nel sangue all’interno dell’ampolla sacra. Il liquido contenuto sembra infatti a tutti gli effetti Sangue, proprio come dice la Chiesa.