Morrissey, “minacciato” da un poliziotto a Roma

VEB

Può un uomo generalizzare a tal punto la condotta, giusta o sbagliata che sia, di un singolo individuo, estendendola a un intero popolo e decidendo di annullare per questo tutti i suoi impegni?

A quanto pare sì, e la notizia è incredibile e quasi surreale: Steven Patrick Morrissey, noto a tutti solo con il suo cognome, ha annullato tutte le sette date italiane del suo tour, previste per settembre, per un episodio che gli è accaduto, proprio nel nostro paese, qualche giorno fa.

Morrissey, ex voce degli Smiths, sarebbe stato terrorizzato e perseguitato da un poliziotto nel centro di Roma: a raccontarlo su Facebook è stato il nipote del cantante.

Secondo il racconto del giovane, un agente di Polizia avrebbe fermato Morrissey in Via del Corso per controllare i documenti. L’artista non li aveva con sé e a quel punto l’ufficiale avrebbe iniziato a tormentarlo per circa mezz’ora, alzando il tono della voce, dicendogli “So chi sei” e tenendo in mano la pistola per tutto il tempo.

Secondo Morrissey “è stato un gesto deliberato di violenza perpetrato da questo ufficiale, sprovvisto di targhetta identificativa. Non avevo infranto alcuna legge, né mi comportavo in modo sospetto. Alcuni passanti sono venuti in mio aiuto e molti hanno filmato il poliziotto. Credo che mi abbia riconosciuto e abbia voluto spaventarmi. Ma non ho ceduto, anche se temevo che volesse spararmi. Metto in guardi tutti da questo agente pericolosamente aggressivo. Potrebbe uccidervi”.

Ben diversa la versione fornita dalla questura, che ha prontamente smentito tutta la storia. Al cantante per quattro volte, spiega la Questura di Roma, è stato chiesto di fornire il documento. Invece di rispondere che lo aveva lasciato in albergo, ha detto alla polizia che non avendo commesso reati non doveva mostrare alcun documento. “In Italia non funziona così – hanno allora spiegato gli agenti – se un poliziotto chiede un documento il cittadino ha l’obbligo di mostrarlo “.

E la storia potrebbe non finire qui: la denuncia tramite i social, con tanto di immagine dell’agente, potrebbe costare a Morrissey una denuncia non solo da parte del poliziotto di cui è stata divulgata l’immagine ma anche da parte della questura di Roma per diffamazione.

Morrissey già in passato ha spesso criticato la polizia, nella sua musica e giù dal palco. Nel 2015 aveva dichiarato di avere subito «violenza» da parte di un agente di polizia che lo aveva toccato nel corso di un controllo di sicurezza, all’aeroporto internazionale di San Francisco.

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