In queste ore in Italia, ed in particolare a Sanremo, è emergenza morbillo: nel reparto di ostetricia dell’ospedale della cittadina ligure si contano infatti tredici casi.
Due erano emersi a dicembre, quando il virus aveva contagiato una ostetrica e una ginecologa. I nuovi casi riguardano 9 adulti che hanno frequentato il reparto, un neonato e una tredicenne.
Negli ultimi giorni, in particolare, un bambino nato il 6 dicembre ha contratto il virus, estremamente dannoso per i neonati, ed è stato trasferito e ricoverato al Gaslini di Genova.
Gli altri pazienti hanno tra i 30 e i 45 anni, tranne una 13 enne. Tra loro c’è un trentenne, libero professionista, che ha contratto il morbillo durante le visite alla moglie in Ostetricia. La donna, che ha dato alla luce un bimbo poco prima di Natale, fortunatamente non si è ammalata, e così il neonato.
La certezza che tutti e undici i pazienti siano stati contagiati per avere frequentato il Borea è emerso da una serie di accertamenti effettuati dalla stessa Asl Imperiese.
Come gli altri contagiati, anche le due dipendenti dell’ospedale non avevano contratto la malattia da bambine e non erano state vaccinate. Una delle ipotesi è che a infettarle sia stato un paziente, o un visitatore. Cambia poco: in pochi giorni, sono state contagiate altre undici persone.
“Non siamo davanti ad una epidemia, nessun allarmismo”, dice il dg della Asl Marco Damonte Prioli, ma comunque torna alla ribalta, prepotentemente e per l’ennesima volta, tutta l’importanza dei vaccini.
Morbillo, tredici nuovi casi a Sanremo
Il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus del genere morbillivirus (famiglia deiParamixovidae). È una malattia molto contagiosa che colpisce spesso i bambini tra 1 e 3 anni, per cui viene detta infantile, come la rosolia, la varicella, la pertosse e la parotite. Il morbillo non ha sintomi gravi, provoca principalmente un’eruzione cutanea, simile a quelle della rosolia o della scarlattina. Dura tra i 10 e i 20 giorni.
Le complicazioni sono relativamente rare, ma il morbillo è pur sempre responsabile di un numero compreso tra le 30 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite. Le complicazioni sono dovute principalmente a superinfezioni batteriche: otite media, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti (infiammazioni del cervello).
Tutti gli individui non vaccinati, e che non hanno mai contratto la malattia in vita in loro, sono potenzialmente a rischio di ammalarsi di morbillo. Una seconda infezione è infatti possibile, ma assai improbabile; questo perché la risposta immunitaria, che l’organismo umano realizza quando contrae il morbillo, è efficace e duratura.
Il vaccino contro il morbillo è efficace nel prevenire la malattia. La vaccinazione ha portato ad una diminuzione del 75% dei decessi dovuti a questa malattia tra il 2000 e il 2013 e circa l’85% dei bambini a livello mondiale sono attualmente vaccinati.
Di morbillo però si continua comunque a morire: in Italia casi record e quattro decessi nel 2017. Siamo tra i Paesi europei con il numero più alto di casi e solo le vaccinazioni possono invertire questo allarmante trend.
Secondo uno studio dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) americani dall’inizio del millennio ad oggi, le vaccinazioni contro il morbillo hanno salvato 20,4 milioni di vite.
Nel 2000, morivano di morbillo 550mila persone ogni anno. Nel 2016, i decessi sono stati 90 mila: un numero che deve assolutamente continuare a calare.