Un tunnel con una struttura sotterranea nascosta sotto la superficie di Marte, questa la scoperta mostrata in un video.
Un video condiviso in rete mostrerebbe una struttura nascosta sotto la superficie di Marte, un tunnel porterebbe a questa sorta di “nascondiglio” alieno, tutto questo dopo aver esaminato alcune immagini della Nasa.
Il presunto nascondiglio alieno è stato catturato dalla missione Mars Odyssey della NASA nel 2001 vicino al Monte Olimpo il più grande vulcano conosciuto nel sistema solare.
Due strutture rocciose sono visibili nell’angolo in basso a destra della sconcertante foto, scattate mentre la NASA monitorava i deflussi vulcanici.
L’esperto di UFO Scott C Waring ha condiviso l’immagine sul blog UFO Sightings Daily.
Ha detto: “La cosa che spicca davvero è la struttura quadrata con un tunnel che si collega ad un’area piramidale. Ciò che questo mi dice è che, gli alieni che l’hanno creato, non si limitavano a vagare liberamente per il pianeta ma hanno costruito tunnel per stare al sicuro“.
“Questa è solo una delle centinaia di edifici che ho riportato nelle foto della NASA. Riesci a immaginare come gli alieni debbano aver interagito e influenzato la storia dell’umanità sulla Terra?” spiega Scott.
“Quei geni creativi che hanno cambiato il mondo con la loro arte, religione, matematica, scienza e tecnologia sono stati influenzati dagli alieni per fare il lavoro o erano gli stessi alieni“.
Secondo la Nasa ufficialmente l’immagine è semplicemente il risultato di un’attività vulcanica.
L’agenzia spaziale statunitense ha dichiarato: “Mentre alcune immagini hanno aiutato a rispondere a domande sulla storia di Marte, molte hanno sollevato nuove domande che sono ancora in fase di studio poiché Odyssey continua a raccogliere dati mentre orbita attorno a Marte“.
“Questa immagine è stata raccolta il 2 giugno 2002, all’inizio della primavera settentrionale. I tempi relativi dei flussi vulcanici di Olympus Mons e la formazione della caratteristica strutturale possono essere dedotti da quali flussi vengono tagliati dalla frattura e quali flussi riempiono e attraversano la frattura“.
Foto@Scott Waring