Mentre si continua a leggere di emergenza rifiuti un po’ ovunque in Italia, dà speranza leggere di quello che è successo nelle Marche, dove da una discarica è nata la prima oasi della biodiversità.
La discarica “La Cornacchia” di Moie di Maiolati Spontini, nelle Marche, è stata interessata dalla singolare trasformazione: il progetto è stato realizzato e monitorato dall’Università Politecnica delle Marche e portato avanti dai professori Fabio Taffetani e Nunzio Isidoro, che nel 2011 hanno iniziato a lavorare alla trasformazione sostenibile della discarica gestita da Sogenus.
Per migliorare la qualità ambientale dell’area, sono state realizzate una copertura vegetale di 13.956 piante autoctone e una stazione di bio-monitoraggio composta da due arnie per api e nel 2014 è stata creata anche una Cartografia informatizzata della vegetazione, che viene utilizzata come strumento di monitoraggio e per interpretare i dati provenienti dai bioindicatori, che consentono di tenere sotto controllo i livelli di inquinamento chimico nell’area.
“Il progetto appena inaugurato è di assoluta qualità. Abbiamo fatto diventare l’area dismessa della discarica La Cornacchia un’Oasi di Biodiversità. La raccolta differenziata ha raggiunto percentuali molto buone, che miglioreranno ancora, ma una parte residua di rifiuti che potrà essere trattata e smaltita solo in discarica per legge vi sarà sempre. Quindi gestiremo il nostro impianto in totale sicurezza e nel rispetto dell’ambiente”, ha dichiarato la Presidente di Sogenus, Eddi Ceccarelli.