L’Italia, ormai veramente allo stremo per quanto riguarda l’accoglienza delle migliaia di profughi che arrivano quotidianamente sulle sue coste, chiede aiuto al mondo, ma il mondo come risponde?
Tutti gli Stati si riempiono la bocca di belle parole, “cooperazione”, “solidarietà”, “piani comuni”, ma quel che resta è una nazione sola dinanzi a un fenomeno inarrestabile che non sa come gestire.
La Francia dichiara di non aver chiuso i confini, ma intensificando in controlli di fatto non lascia entrare nessuno, la Gran Bretagna per bocca di David Cameron fa sapere di essere disposta ad offrire la sua intelligenze per scovare i trafficanti, ma nessun posto letto sul suo territorio per i migranti, sia chiaro.
Un passo avanti ulteriore lo fa l’Ungheria, che ha deciso di costruire un muro a confine con la Serbia, lo stesso muro che gli altri stati hanno eretto con leggi e statuti, ma fatto di pietra e cemento.
Il governo ungherese ha appena annunciato la costruzione di una barriera alta 4 metri lungo tutti i 175 chilometri di frontiera con la Serbia per fermare il flusso degli immigrati clandestini. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Peter Szijjarto, definendo «l’immigrazione uno dei problemi più seri che affronta l’Unione europea oggi».
«I Paesi della Ue cercano una soluzione ma l’Ungheria non può aspettare ancora», ha aggiunto il ministro. Nel 2014 in Ungheria sono arrivate oltre 50.000 persone secondo le stime del governo di Budapest.
Nel giorno in cui papa Francesco invita tutti a “pregare perché le persone e le istituzioni che respingono questi nostri fratelli chiedano perdono”, questa è la risposta del mondo.