La proposta era stata formulata dalle regioni, per porre un deciso freno alla sconsiderata pratica di molti genitori di non vaccinare più i propri figli, e ci si aspettava un’adesione dal Governo, che però non è arrivata, almeno per quanto riguarda la proposta in esame.
Nessun piano in atto per bloccare l’accesso ai bambini non vaccinati a scuola: all’indomani dell’approvazione da parte della Conferenza delle Regioni del nuovo Piano vaccinale – nel quale si legge che il divieto di iscrizione a scuola per i piccoli non vaccinati dovrà essere eventualmente regolato da una ”normativa aggiornata” – il ministro della Salute Beatrice Lorenzin chiarisce il senso del documento: ”una misura di questo genere – afferma – dovrebbe passare per il Parlamento”.
In pratica «nel piano nazionale dei vaccini, non c’è scritto da nessuna parte che i bambini che non lo fanno non possono entrare a scuola». Il ministro ha sottolineato invece la necessità da parte delle Regioni di approfondire il tema dei vaccini. « La mancanza dei vaccini potrebbe mettere a rischio non solo i propri figli ma bambini, che per varie patologie, non possono essere vaccinati. Dobbiamo, ovviamente monitorare questa situazione».
Lorenzin ha quindi insistito sull’importanza dell’’effetto gregge, perché sottrarsi alle vaccinazioni “mette a rischio la sicurezza del bambino e di tutti i bambini che sono intorno”. Occorre quindi “vaccinare un’intera comunità per proteggere le persone più fragili che non possono essere vaccinate. Immaginate un’epidemia di meningite, abbiamo avuto la polio in alcune aree del Medio oriente. Ogni giorno 4 milioni e 200mila persone prendono l’aeroplano, i virus non chiedono il permesso per entrare nei confini, quindi la vaccinazione rimane lo strumento primario di salute pubblica”.