Noi onestamente non ce la sentiamo di colpevolizzare la ragazza in questione: dopotutto è una questione vecchia come il mondo l’uso e l’abuso del corpo femminile per attirare l’attenzione, anche quando non ci sono connessioni con l’argomento trattato.
Da sempre anche le giornaliste sono state costrette a mettersi in mostra, sfoggiando corpi perfetti ed abiti fin troppo vistosi, senza spesso riuscire a raggiungere i traguardi anche dei meno preparati colleghi maschi, e quindi appare fuori luogo tutto il polverone che si sta alzando attorno ad una meteorologa americana.
La meteorologa Liberté Chan sabato scorso sull’emittente locale Ktla di Los Angeles, mentre stava annunciando l’arrivo delle prossime perturbazioni, è stata cortesemente invitata a coprirsi con un cardigan in diretta perché il suo vestito era stato giudicato troppo sexy e provocante.
“Che cosa succede? Devo indossarlo? Perché? Fa freddo?”: la reporter del meteo vive un momento di forte imbarazzo in diretta quando, durante la sua trasmissione, è costretta ad indossare un cardigan.
Lei è rimasta sconcertata: «Sembro una bibliotecaria», ha commentato. E la voce fuori campo replica: «Una bibliotecaria a un cocktail party. Funziona».
La mossa è stata trovata da alcuni indelicata: avrebbero potuto aspettare la grafica successiva per spiegarle velocemente la questione. Il gesto è stato inoltre giudicato sessista da molti telespettatori, che hanno interpretato quel maglioncino come un’umiliazione pubblica della meteorologa.