Le ultime parole prima di morire, i racconti inquietanti degli infermieri

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Le ultime parole di un paziente, pronunciate poco prima di morire, possono essere particolarmente inquietanti, come raccontato da un medico.

Le ultime parole prima di morire il racconto inquietante dei medici

I professionisti sanitari sono testimoni di eventi che vanno dalla nascita alla morte, ma ci sono momenti che rimangono impressi nelle loro menti.

Stare accanto a pazienti in fin di vita significa spesso ascoltare le loro ultime parole, che a volte possono essere molto inquietanti.

Questo è ciò che un utente dei social media ha voluto sapere, chiedendo sul social Reddit: “Quali sono state le ultime parole più inquietanti che avete sentito da un paziente appena prima che morisse?” Le risposte sono state molteplici e sorprendenti.

Con oltre 2.000 commenti da parte di professionisti, sono emerse diverse testimonianze di parole finali davvero inquietanti.

Una delle più inquietanti riguarda una donna che, pochi istanti prima di morire, ha detto di vedere un uomo vestito di nero, spaventando così tanto l’infermiere presente che questi non ha più voluto rimanere nella stanza.

Un altro racconto riguarda una simpatica vecchietta che ha detto alla sua assistente di volersi vestire di bianco perché “l’uomo in nero è qui”. L’assistente, non vedendo nulla, ha chiesto di descrivere meglio la figura, e la donna ha risposto che l’uomo era tutto vestito di nero e portava un cappello a cilindro, con occhi rossi. La donna è morta quella notte inaspettatamente, lasciando un profondo senso di inquietudine in chi era presente.

Un’altra storia riguarda una donna di 83 anni che, prima di morire, ha detto: “Mia madre è qui. Andiamo?” per poi spirare pochi minuti dopo. Un’infermiera ha ricordato un’anziana signora che, prima di morire per un infarto, ha detto: “Penso che morirò oggi…” nonostante i parametri vitali sembrassero a posto.

Un altro racconto riguarda un paziente affetto da demenza che, dopo settimane di silenzio, ha sorriso alla sua assistente dicendole: “Sembri un angelo” poco prima di morire la mattina successiva.

Infine, un chirurgo ha raccontato di un paziente che, sul letto di morte, continuava a ripetere: “Il corpo è nel bosco vicino alla quercia“. Nonostante la polizia abbia perquisito l’area indicata, non è stato trovato nulla.

Questi racconti dimostrano come le ultime parole dei pazienti possano lasciare un’impressione duratura nei professionisti che le ascoltano, rimanendo nella loro memoria per anni.

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