Le piramidi egiziane, costruite migliaia di anni fa ben prima dell’era della tecnologia moderna, continuano a lasciare il mondo senza parole per la loro imponente grandezza e la precisione architettonica. Ma cosa succederebbe se queste strutture monumentali celassero segreti ancora più straordinari?
Recenti studi suggeriscono che le piramidi potrebbero non essere state erette solo come tombe per i faraoni, ma anche come strumenti capaci di influenzare la coscienza umana. Gli scienziati si sono concentrati su un particolare fenomeno: le onde sonore a bassa frequenza che sembrano avere un impatto mistico sui visitatori all’interno delle piramidi.
Lo scrittore Andrew Collins, noto per i suoi saggi sulle antiche civiltà, ha spiegato che gli infrasuoni – onde sonore al di sotto della soglia dell’udito umano – possono influenzare la mente, generando sensazioni di ansia, timore o addirittura esperienze di trascendenza. È possibile, sostiene Collins, che gli antichi egizi fossero a conoscenza di questi effetti e li sfruttassero nei loro rituali.
Un elemento particolarmente interessante è il “Corridoio senza uscita” della Grande Piramide di Giza. Secondo Collins, questa struttura è stata progettata per generare infrasuoni.
“L’unica cosa che si può fare nel Passaggio senza uscita è sedersi o sdraiarsi“, afferma Collins, suggerendo che l’obiettivo del corridoio fosse favorire l’alterazione della coscienza di sacerdoti o iniziati. Tale stato mentale poteva essere ottenuto con la meditazione o un sonno profondo non REM, amplificato dalle vibrazioni sonore. Questa combinazione avrebbe potuto mettere le persone in una condizione che facilitava l’accesso a “altri mondi” o dimensioni spirituali.
Sappiamo già che le piramidi non erano semplici luoghi di sepoltura, ma veri e propri centri di attività spirituali. I Testi delle Piramidi, scoperti sulle pareti interne, descrivono il viaggio dell’anima del faraone che, dopo la morte, diventava il dio Osiride e ascendeva alle stelle. Questo viaggio celeste comprendeva una tappa verso la costellazione di Orione e un percorso attraverso la Via Lattea.
Pertanto, si ipotizza che i sacerdoti egizi utilizzassero gli infrasuoni per entrare in comunicazione con le divinità. A differenza di altre sensazioni, il suono ha la capacità unica di trasportare la coscienza umana, evocando emozioni e ricordi intensi. Basti pensare a come una semplice melodia possa riportarci a momenti vividi del passato. Forse, gli antichi egizi conoscevano bene questo potere e lo applicavano nei loro complessi rituali e nell’architettura piramidale.
Le piramidi, quindi, non sono solo testimonianze dell’abilità ingegneristica degli antichi, ma potrebbero essere chiavi per svelare pratiche spirituali avanzate e conoscenze perdute. Forse, i suoni che un tempo riecheggiavano in queste grandiose strutture hanno ancora molto da rivelarci sui misteri dell’antico Egitto.