La Finlandia si conferma ancora una volta il Paese più felice al mondo
Per l’ottavo anno consecutivo, la Finlandia conquista il primo posto nella classifica dei Paesi più felici del mondo, secondo il World Happiness Report 2025, pubblicato in occasione della Giornata Internazionale della Felicità delle Nazioni Unite, il 20 marzo.

Il rapporto, giunto alla sua 13ª edizione e curato dal Wellbeing Research Centre dell’Università di Oxford, si basa su un’analisi globale in cui i cittadini di ciascun Paese valutano il proprio livello di soddisfazione su una scala da 0 a 10.
Il punteggio medio ottenuto dalla Finlandia è stato 7,736, confermandosi un modello di benessere basato su fiducia, equità sociale e senso di comunità.
“Le persone sono più felici quando sentono che gli altri si prendono cura di loro,” ha spiegato l’economista John F. Helliwell, co-autore del rapporto e docente presso l’Università della British Columbia.
I Paesi più felici del mondo nel 2025: la classifica completa
Ecco i 20 Paesi in cui le persone si dichiarano più felici, secondo la media triennale dei dati raccolti:
- Finlandia
- Danimarca
- Islanda
- Svezia
- Paesi Bassi
- Costa Rica (new entry nella top 10)
- Norvegia
- Israele
- Lussemburgo
- Messico (anche lui per la prima volta nella top 10)
- Australia
- Nuova Zelanda
- Svizzera
- Belgio
- Irlanda
- Lituania
- Austria
- Canada
- Slovenia
- Repubblica Ceca
In calo la felicità negli Stati Uniti e nel Regno Unito
Sorprende il crollo della posizione degli Stati Uniti, che scendono al 24° posto, la più bassa mai registrata nel report. Anche il Regno Unito perde terreno, arrivando al 23° posto.
Secondo gli esperti, questo declino è in parte causato da una crescente perdita di fiducia sociale e una polarizzazione politica sempre più marcata, fenomeni che incidono direttamente sul benessere percepito.
I Paesi meno felici del mondo
In fondo alla classifica, l’Afghanistan si posiziona nuovamente all’ultimo posto (n. 147), seguito da:
- Sierra Leone (146)
- Libano (145)
- Malawi (144)
- Zimbabwe (143)
Anche nazioni come Grecia (81ª), Cipro (67ª) e Giamaica (73ª) registrano punteggi bassi, segnalando un generale malessere sociale ed economico in alcune aree.
Felicità e legami sociali: i fattori che contano davvero
Secondo il rapporto, i legami affettivi, la fiducia negli altri e la qualità delle relazioni interpersonali sono tra i fattori più determinanti nella percezione della felicità.
“La felicità ha radici profonde nella fiducia, nella gentilezza e nella coesione sociale,” ha dichiarato Andrea D. Sachs, presidente della UN Sustainable Development Solutions Network.
Una delle evidenze più interessanti del report riguarda la condivisione dei pasti: mangiare insieme ad altri, sia in famiglia che con amici, è fortemente correlato a livelli più alti di benessere.
Inoltre, vivere con altre persone, come accade frequentemente in Messico o in alcune zone d’Europa, è un altro fattore che incide positivamente sulla felicità percepita.
Fiducia e gentilezza: lo studio del “portafoglio smarrito”
Una parte curiosa dell’edizione 2025 del report riguarda un esperimento sulla fiducia nel prossimo: i ricercatori hanno lasciato deliberatamente portafogli smarriti in diverse città per valutare quante persone li avrebbero restituiti.
Il risultato? In media, la percentuale di restituzione è stata doppia rispetto a quanto previsto dalle persone, suggerendo che gli esseri umani sono più gentili di quanto si creda, e che la fiducia negli altri è un elemento chiave della felicità collettiva.
“In tempi di isolamento e polarizzazione, riportare le persone allo stesso tavolo è fondamentale per il nostro benessere,” ha sottolineato Jan-Emmanuel De Neve, direttore del centro di ricerca di Oxford.
Conclusione: cosa ci insegna davvero il World Happiness Report 2025
Il World Happiness Report di quest’anno conferma che la felicità non dipende solo dal reddito, ma anche e soprattutto da relazioni solide, fiducia sociale e senso di appartenenza.
Paesi come la Finlandia ci mostrano che modelli basati su cooperazione, uguaglianza e benessere collettivo possono realmente migliorare la qualità della vita.
Allo stesso tempo, l’aumento dell’infelicità in Paesi avanzati come gli Stati Uniti ci invita a riflettere: la crescita economica non basta se manca il senso di comunità.