Le parole di Cosma di Etolia e San Paolo riecheggiano con timore nel contesto della guerra, profetizzando un conflitto di vasta scala che si snoda attraverso i delicati terreni del Medio Oriente, con un’enfasi particolare su Palestina, Siria e Turchia.
L’immagine simbolica degli angeli al fiume Eufrate, descritta nell’Apocalisse di Giovanni, fornisce un presagio tetro di una guerra che potrebbe consumare un terzo della popolazione mondiale, accentuato dall’attuale arsenale di armi nucleari a disposizione.
Nonostante la profezia si dipani attraverso scenari apocalittici e violenza, la Grecia, secondo le previsioni, non rivestirà un ruolo centrale nel conflitto, sebbene Costantinopoli sia destinata a diventare parte del suo destino, non per una posizione di forza, ma attraverso circostanze di necessità e strategia da parte dei russi. Le profezie enfatizzano che il conflitto inizierà nei territori orientali e si espanderà, con le nazioni che verranno risucchiate nel vortice del massacro, ma eventualmente guideranno l’umanità verso una ricerca disperata di fede e salvezza.
Secondo queste visioni profetiche, il conflitto porterà all’umanità sull’orlo dell’abisso, costringendo una riflessione collettiva sulla fede e una ricerca di significato attraverso le Sacre Scritture. Le predizioni esprimono un messaggio di speranza sottostante, che nell’oscurità del conflitto e della distruzione, una luce di fede potrebbe rianimare la ricerca spirituale dell’umanità, portando ad una rinascita della devozione e dell’attenzione verso il messaggio divino.
Gli angeli, guardiani dei confini tra le nazioni, secondo la Sacra Bibbia, verranno allontanati, dando inizio a questa grande e terribile guerra, rappresentando un distacco divino che permette all’umanità di affrontare le conseguenze delle proprie azioni, in un’esistenza che viene vista come un test delle proprie credenze e dell’integrità morale.
Così, le profezie, pur radicate nella guerra e nella distruzione, potrebbero anche offrire una strada per la redenzione e la comprensione attraverso la fede e la ricerca collettiva di un significato più profondo, dietro gli orrori del conflitto globale.