Le coincidenze più strane mai accadute

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Ci sono storie che sfidano la logica, episodi in cui la coincidenza sembra superare i confini della casualità. Sono solo eventi fortuiti o segnalano qualcosa di più profondo e inspiegabile? Le coincidenze possono apparire come semplici giochi del caso, ma a volte lasciano la sensazione che ci sia qualcosa di misterioso e significativo dietro di esse.

Le coincidenze più strane mai accadute
foto@pixabay

Nel suo libro Coincidences: Chance or Fate?, Ken Anderson racconta alcuni episodi sorprendenti di coincidenze che sembrano sfidare ogni probabilità.

Una storia proveniente dalla Norvegia narra di Waldemar Andersen, un pescatore che, mentre era in mare, catturò un grosso merluzzo. Portato il pesce a casa, iniziò a prepararlo e, aprendo lo stomaco, trovò un orecchino d’oro. Sorpreso dalla scoperta, lo mostrò a sua moglie, che lo riconobbe immediatamente: era lo stesso orecchino che aveva perso in mare una settimana prima. Una semplice coincidenza o un segno di destino?

Un’altra storia coinvolge il dottor Lawrence LeShan, impegnato a fare ricerche per il suo libro sul misticismo. La sua collega, la dottoressa Nina Ridenour, gli consigliò di leggere un’opera specifica, The Vision of Asia di Crammer-Bing, per approfondire la distinzione tra il misticismo orientale e occidentale. Nonostante i suoi sforzi, LeShan non riusciva a trovare il libro in nessuna biblioteca. Poi, in un giorno apparentemente qualunque, mentre camminava per strada, si ritrovò a deviare dal suo percorso abituale e, per caso, vide un libro abbandonato sul marciapiede. Incredibilmente, era proprio The Vision of Asia, lo stesso testo che stava cercando. Tuttavia, la vicenda diventò ancora più strana quando Ridenour gli disse di non aver mai sentito parlare di quel libro.

La vicenda di Barry Smith, invece, ci porta a riflettere su concetti come il tulpa, un’entità creata dalla pura forza del pensiero. Smith, durante una cena con un amico, si accorse di aver perso la sua preziosa penna d’oro con inciso il nome “B. Smith”. Descrisse l’oggetto al personale del ristorante, e poco dopo gli fu restituita. Tuttavia, al suo rientro a casa, trovò un’altra penna identica nella sua valigia, anch’essa con la stessa incisione. Da dove proveniva la penna trovata nel ristorante? E chi ne era il proprietario? Una duplice realtà, una creazione mentale o un semplice scherzo del destino?

Infine, una storia che sembra quasi uscita da un film fantascientifico. In Florida, una cassiera fece i suoi complimenti a un cliente per l’annuncio del fidanzamento di sua figlia, che aveva visto sul giornale. Lo descrisse perfettamente, ricordando la foto della ragazza e l’esatta posizione dell’articolo. Tuttavia, l’annuncio non era ancora stato pubblicato. In effetti, apparve solo dieci giorni dopo, il 23 maggio. Come aveva fatto la donna a vederlo in anticipo?

Questi episodi ci fanno domandare: siamo solo spettatori di coincidenze o c’è un significato nascosto che ci sfugge?

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