Pare che il troppo lavoro faccia male e si chiama presentismo.
Eravamo abituati a ragionare in termini di assenteismo, un fenomeno piuttosto diffuso in Italia, anche se non in maniera omogenea.
A occuparsene è stata l’Università of East Anglia, con un accuratissimo studio in materia, pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Journal of Occupational Health Psycology.
Raccogliendo a sua volta altri 61 studi in materia, la ricerca ha messo in evidenza che la causa maggiore del cosiddetto fenomeno del presentismo, purtroppo è la precarietà.
Ma no? E ci voleva un laborioso e articolato studio per giungere a questa sconvolgente conclusione?
Più il posto di lavoro è a rischio, e più si tende comunque ad andare al lavoro, anche con 38 di febbre o la sciatica che ti paralizza o quasi. E così fai bella figura col capo o chi per lui.
L’altra ipotesi accreditata o accreditabile potrebbe essere il carrierismo, fenomeno sempre presente e quasi sempre da biasimare.
E il carrierismo è altro fattore altamente negativo nei rapporti di lavoro, perché genera invidia, incomprensioni e malessere generalizzato.
Di solito il carrierista puro fa più male che bene all’azienda, ma spesso questo non è sufficientemente compreso dai capi.