La vita può esistere anche senza giorno e notte

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La nostra galassia ospita miliardi di pianeti che potrebbero essere abitabili, molti dei quali, tuttavia, non presentano un ciclo giorno/notte.

La vita può esistere anche senza giorno e notte

Questo fatto solleva la possibilità che le forme di vita su questi mondi possano essere radicalmente diverse da quelle che conosciamo sulla Terra. Gli scienziati stanno cercando di capire come la vita extraterrestre possa adattarsi all’assenza di un ciclo giorno/notte e cosa ciò significhi per l’abitabilità di altri pianeti. Mentre sulla Terra il ciclo diurno e notturno è parte integrante del nostro ambiente, su altri pianeti potrebbe non esistere affatto.

Maureen Cohen, ricercatrice dell’Open University ed esperta di modelli climatici globali su Venere, sottolinea:

Anche se il sonno sembra una necessità scontata, molti pianeti dove la vita potrebbe essersi sviluppata non sperimentano un ciclo giorno/notte“.

Un esempio interessante sono i pianeti chiamati “M-Terre”, che orbitano attorno a stelle nane M. Questi corpi celesti sono molto diversi dalla Terra poiché le stelle nane M sono più fredde del nostro Sole, costringendo i pianeti a orbitarvi molto più da vicino. Di conseguenza, la forza gravitazionale della stella è talmente intensa che molti di questi pianeti sono in rotazione sincrona, con un lato perennemente rivolto verso la stella e l’altro nell’oscurità. Questo fenomeno fa sì che l’anno e il giorno del pianeta abbiano la stessa durata, e quindi non esistono né giornate né stagioni.

Sulla Terra, la vita ha sviluppato un ritmo circadiano fortemente legato all’alternanza tra luce e buio. Questo ritmo regola molteplici processi vitali, dalla biochimica alla rigenerazione cellulare, dal comportamento alla temperatura corporea. Gli scienziati si stanno chiedendo come la vita possa adattarsi su pianeti privi di questo ritmo, studiando forme di vita terrestri che prosperano in ambienti privi di luce solare, come gli organismi delle caverne, delle profondità oceaniche o quelli che abitano ambienti estremamente bui.

Alcune ricerche recenti ipotizzano che i pianeti M-Terre possano comunque avere cicli climatici, pur non avendo un ciclo giorno/notte definito. Attraverso simulazioni di modelli climatici, gli scienziati hanno osservato che il contrasto tra il lato illuminato e quello oscuro del pianeta potrebbe generare forti venti e onde atmosferiche simili a quelle che influenzano la corrente a getto sulla Terra. In presenza di acqua, potrebbero formarsi spesse nuvole cariche di fulmini sul lato diurno.

Le interazioni tra venti, nuvole e onde atmosferiche potrebbero dar vita a cicli regolari di temperatura e precipitazioni, con durate che variano da decine a centinaia di giorni terrestri, sebbene questi cicli non sarebbero legati al periodo di rotazione del pianeta. La vita su M-Terre potrebbe adattarsi a questi cicli climatici, sviluppando bioritmi in sintonia con questi nuovi schemi.

È anche possibile che l’evoluzione su pianeti così diversi abbia trovato soluzioni ancora più sorprendenti. Potremmo immaginare specie che vivono costantemente sul lato illuminato e migrano verso il lato oscuro per riposare, con i loro bioritmi sincronizzati con il ciclo migratorio piuttosto che con il ciclo giorno/notte, sviluppando comportamenti inediti rispetto a quelli osservati sulla Terra.

Un’altra ipotesi è che alcuni organismi potrebbero regolare i loro ritmi biologici attraverso orologi interni indipendenti da segnali esterni come la luce o la temperatura, simili a certi microrganismi terrestri. Questi meccanismi interni potrebbero essere basati su reazioni chimiche cellulari o su specifici geni che regolano l’espressione genetica. Se la vita extraterrestre sfruttasse processi simili, potrebbe mantenere i propri bioritmi anche in assenza di un ciclo giorno/notte.

L’esplorazione di queste ipotesi non solo ci aiuta a immaginare come potrebbe essere la vita su altri mondi, ma potrebbe anche fornirci nuove prospettive su come la vita si sia adattata sulla Terra. Se scoprissimo che la vita aliena utilizza orologi interni, potremmo migliorare la nostra comprensione del funzionamento del nostro stesso orologio circadiano.

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