Un recente studio realizzato da ricercatori dell’Università di Oxford e dell’Università di Melbourne ha indagato le ragioni che spingono le donne a essere infedeli.
Sebbene possa sembrare provocatorio focalizzarsi sull’infedeltà femminile, visto che numerosi studi indicano una maggiore tendenza degli uomini a tradire, questa ricerca offre un prezioso contributo alla comprensione dei fattori evolutivi alla base dell’infedeltà femminile.
L’indagine ha coinvolto 254 persone da 19 paesi in sei continenti, tutti con esperienze di infedeltà. Il campione era composto da 116 donne e 138 uomini, tutti in relazioni eterosessuali. Gli studiosi, Macken Murphy, Caroline A. Phillips e Khandis R. Blake, hanno progettato la ricerca per verificare due teorie principali: l’ipotesi dei “geni buoni” e quella del cambio di partner.
L’ipotesi dei “geni buoni”, nota anche come strategia del doppio accoppiamento, suggerisce che le donne praticano l’infedeltà per combinare i migliori geni del partner con l’investimento del partner principale. L’ipotesi del cambio di partner, invece, propone che l’infedeltà serva alle donne per assicurarsi un nuovo partner senza attraversare un periodo di privazione.
Per verificare queste ipotesi, i ricercatori hanno chiesto alle partecipanti di valutare sia i loro partner principali che quelli con cui hanno tradito secondo tre criteri principali: attrazione fisica, attrazione della personalità e capacità genitoriale. Il sondaggio utilizzava domande a scelta multipla per raccogliere i dati, ad esempio, valutando l’attrattiva fisica con risposte che variavano da “Molto sexy” a “Non mi piaceva il suo aspetto”.
I risultati hanno supportato principalmente l’ipotesi dei “geni buoni“. Le donne hanno valutato i loro partner occasionali come significativamente più attraenti fisicamente rispetto ai loro partner principali, con una differenza media di 1,93 punti. Tuttavia, per quanto riguarda la capacità genitoriale, i partner principali hanno ottenuto punteggi migliori, risultando più desiderabili come co-genitori con una differenza di 3,33 punti. Lo studio non ha trovato prove a supporto dell’ipotesi del cambio di partner, poiché non c’erano differenze significative nel valore complessivo del partner tra i partner primari e quelli occasionali.
Macken Murphy ha commentato i risultati dicendo: “Può sembrare sorprendente, ma i fattori evolutivi dell’infedeltà femminile sono un tema di intenso dibattito nel mio ambito accademico. In un certo senso, ci sono molte buone spiegazioni per questo!”
Questo studio fornisce importanti spunti sulla complessità delle relazioni umane e sui fattori evolutivi che possono influenzare l’infedeltà.
Suggerisce che le donne potrebbero inconsciamente cercare un equilibrio tra qualità genetica e investimento genitoriale quando si impegnano in relazioni extraconiugali. Tuttavia, è cruciale sottolineare che questa ricerca non giustifica l’infedeltà, ma offre una prospettiva scientifica sulle sue possibili cause.
Nonostante lo studio si concentri sulle relazioni eterosessuali, è importante ricordare che l’infedeltà può avvenire in ogni tipo di relazione e può essere influenzata da vari fattori oltre a quelli evolutivi. Comprendere queste motivazioni può aiutare a sviluppare strategie migliori per mantenere relazioni sane e affrontare problemi che possono portare all’infedeltà.