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La vera El Dorado Il mistero della città perduta che ha ispirato Indiana Jones

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Per secoli, esploratori e sognatori hanno cercato El Dorado, la leggendaria Città d’Oro nascosta nel cuore dell’America del Sud. Ma e se l’oro non fosse mai esistito? E se, invece, si fosse sempre trattato di qualcos’altro? Alcuni credono che la vera ispirazione per queste leggende sia Akakor, una città sotterranea avvolta nel mistero, tanto da aver ispirato persino “Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo”.

La vera El Dorado Il mistero della città perduta che ha ispirato Indiana Jones

Akakor, la città perduta nascosta nella giungla amazzonica

Il mito di Akakor prende vita nel 1972, quando un uomo di nome Tatunca Nara affermò di essere il discendente di una civiltà antica e sconosciuta: gli Ugha Mongulala, custodi di una città sotterranea fondata oltre 13.000 anni fa. Secondo la sua versione, questa tribù era stata scelta dagli dèi per conservare le cronache della Terra, custodite grazie a misteriose pietre magiche.

La città, che secondo Nara si estendeva sotto la foresta amazzonica, sarebbe stata un tempo collegata a El Dorado e abitata da milioni di persone. Tuttavia, la parte in superficie fu distrutta, lasciando solo rovine nascoste nel profondo della giungla.

Una storia affascinante… ma quanto c’è di vero?

L’affermazione di Nara attirò l’attenzione del giornalista tedesco Karl Brugger, che documentò i racconti nel libro “La cronaca di Akakor”. Brugger descrisse dettagliatamente le rivelazioni di Nara, tra cui l’esistenza di mummie divine e templi ricchi di simboli sconosciuti. Ma nessuna spedizione organizzata per trovare Akakor portò a risultati concreti. Al contrario, una delle missioni si concluse in tragedia: tre uomini persero la vita, e Tatunca Nara si difese dichiarando di non essere presente al momento dei fatti.

Una verità inquietante dietro il mito

La svolta nella vicenda arrivò nel 1984, quando Brugger fu assassinato a Rio de Janeiro. Il killer non fu mai identificato, e attorno alla vicenda crebbe un’aura di mistero. Anni dopo, un altro esploratore e scrittore tedesco, Rüdiger Nehberg, scoprì che Tatunca Nara era in realtà un impostore: il suo vero nome era Hansi Hauck, un cittadino tedesco emigrato in Brasile nel 1966.

Nehberg dichiarò che non esistono prove concrete dell’esistenza né di Akakor né della tribù Ugha Mongulala. Nonostante ciò, la leggenda continua ad affascinare ricercatori, appassionati di archeologia misteriosa e cacciatori di tesori di tutto il mondo.


Il fascino eterno delle città perdute

Che si tratti di Akakor, Atlantide o El Dorado, le città perdute esercitano da sempre un fascino magnetico sull’immaginario collettivo. La storia di Tatunca Nara, sebbene probabilmente frutto di finzione, continua a sollevare interrogativi su ciò che potrebbe ancora essere nascosto nelle profondità della foresta amazzonica.

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