Le truffe online e le bufale circolano da quando Internet è nato, e le prime false notizie si sono diffuse soprattutto via e-mail. Con l’evoluzione tecnologica e un pubblico più esperto, si potrebbe pensare che la diffusione delle notizie false sia diminuita. In realtà, queste sono diventate ancora più sofisticate e pericolose. Oggi, grazie ai progressi tecnologici, è più semplice creare immagini e video apparentemente autentici a sostegno di storie inventate, rendendo più difficile per il pubblico distinguere il vero dal falso.
L’intelligenza artificiale (AI) ha reso questo fenomeno ancora più insidioso, permettendo la creazione di contenuti digitali che sembrano incredibilmente realistici. Sui social media, profili in cerca di attenzione sfruttano questa tecnologia per pubblicare immagini AI accompagnate da descrizioni sensazionali, spesso ingannando gli utenti. Molti non sono ancora in grado di riconoscere quando un’immagine è stata generata dall’AI, contribuendo alla diffusione di notizie false.
Un esempio recente è la cosiddetta “mela viola“, una bufala diventata virale su Facebook e Instagram a settembre. Le immagini, create con l’intelligenza artificiale, mostravano un frutto straordinario, accompagnato da una descrizione altrettanto sorprendente: la mela proveniva dal Saskatchewan, Canada, e vantava un sapore unico che combinava cannella e banana. Il testo la descriveva come un simbolo di orgoglio culturale per la comunità locale e una risorsa economica, creando una narrativa apparentemente convincente.
Questa storia, pur completamente inventata, si è diffusa rapidamente in rete, grazie anche alle immagini realistiche. L’autore del post, il creatore del profilo Instagram “unnaturalist.ai”, ha poi rivelato che si trattava di una finzione creata con l’ausilio dell’AI. Tuttavia, la notizia aveva già preso piede, e molte persone si erano lasciate ingannare dalla bellezza e dalla straordinarietà della “mela viola”.
Questo caso mette in luce un problema crescente: la facilità con cui le persone possono essere ingannate da contenuti digitali generati dall’intelligenza artificiale, anche quando le storie sembrano incredibili. La capacità dell’AI di creare immagini realistiche, unite alla velocità di diffusione sui social media, rende il fenomeno delle fake news più pericoloso che mai.