La Storia Incredibile del Faro di Eddystone: Un Monumento di Resilienza

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A largo della costa meridionale dell’Inghilterra, su una scogliera isolata e battuta dalle onde, si erge uno dei fari più iconici della storia: il faro di Eddystone. Ciò che lo rende speciale non è solo la sua funzione di avviso per le navi, ma la sua incredibile storia di resistenza contro le forze della natura. Questo faro è stato distrutto e ricostruito ben tre volte, trasformandosi in un simbolo di perseveranza e ingegno umano.

La Storia Incredibile del Faro di Eddystone Un Monumento di Resilienza

Il Pericolo della Scogliera di Eddystone

La scogliera di Eddystone, situata a circa 14 miglia (circa 22 chilometri) al largo della città di Plymouth, è un luogo famigerato per i naufragi. Nascosta sotto la superficie del mare durante l’alta marea, questa scogliera è stata responsabile della perdita di innumerevoli navi nel corso dei secoli. A causa della sua posizione e della violenza delle tempeste nel Canale della Manica, costruire un faro su Eddystone era una sfida estremamente difficile.

Il Primo Faro: Henry Winstanley e la Grande Tempesta

Nel 1698, l’ingegnere Henry Winstanley costruì il primo faro su Eddystone. La sua struttura, benché innovativa per l’epoca, era piuttosto fragile, costruita in gran parte in legno con una base in muratura. Winstanley era così sicuro della sua opera che si vantava di voler essere presente sul faro durante la tempesta più violenta.

Sfortunatamente, il suo desiderio si realizzò in modo tragico. Nel 1703, durante una delle più terribili tempeste mai registrate in Gran Bretagna, il faro fu completamente distrutto, e Winstanley, che si trovava lì per una manutenzione, perse la vita insieme a tutto l’equipaggio. La tempesta del 1703, conosciuta come “The Great Storm”, fu così potente da spazzare via l’intera struttura, lasciando solo un’eco di legno disperso nel mare.

Il Secondo Faro: John Rudyerd e l’Incendio Fatale

Nonostante la tragica perdita, la necessità di un faro su Eddystone era evidente. Così, nel 1709, un uomo d’affari di nome John Rudyerd, che non era un ingegnere ma un mercante di seta, decise di progettare e costruire un nuovo faro. Il suo design era radicalmente diverso: utilizzò principalmente il legno, ma con una struttura più solida e resistente. Per molti anni, il faro di Rudyerd servì con successo le navi che navigavano nelle pericolose acque del Canale.

Tuttavia, anche questa seconda incarnazione del faro non era destinata a durare. Nel 1755, un incendio si sviluppò all’interno della struttura e, nonostante gli sforzi per spegnerlo, il fuoco consumò completamente il faro. Una curiosa nota storica riguarda il guardiano del faro, che rimase intrappolato all’interno durante l’incendio. Riuscì a sopravvivere, ma il calore del fuoco fuso le sue monete di rame in tasca, causando gravi ustioni.

Il Terzo Faro: John Smeaton e l’Invenzione del Cemento Idraulico

Dopo il secondo fallimento, si decise che era necessario un progetto ancora più robusto. Entrò in scena John Smeaton, un ingegnere civile britannico considerato uno dei padri dell’ingegneria moderna. Smeaton introdusse un cambiamento radicale nel modo di costruire fari: anziché affidarsi al legno, decise di utilizzare pietra, ma non solo. Smeaton inventò un nuovo tipo di malta, il cemento idraulico, capace di indurirsi anche a contatto con l’acqua, rendendo la struttura incredibilmente solida.

Il design del faro di Smeaton era ispirato alla forma di una quercia, con una base più larga che poteva resistere meglio alle potenti onde oceaniche. Questa terza versione del faro di Eddystone fu completata nel 1759, e servì fedelmente per oltre 120 anni, diventando un simbolo di ingegnosità e resistenza.

Il Quarto Faro: Il Faro di Douglass

Alla fine del XIX secolo, l’erosione della scogliera iniziò a minacciare la stabilità del faro di Smeaton, che fu smontato pietra per pietra e trasferito sulla terraferma, dove ancora oggi è possibile visitarlo. Nel 1882 fu costruito l’attuale faro di Douglass, realizzato interamente in granito e progettato per resistere alle intemperie più violente. Questo faro rimane tuttora in funzione, mantenendo la tradizione di guida sicura per le navi.

Un Simbolo di Resistenza e Innovazione

La storia del faro di Eddystone è una testimonianza dell’ingegno e della perseveranza umana. Ogni distruzione ha portato a una nuova e migliore soluzione, e le lezioni apprese attraverso i fallimenti hanno contribuito a rivoluzionare l’ingegneria civile. In particolare, l’invenzione del cemento idraulico di John Smeaton ha avuto un impatto enorme sull’edilizia moderna, rendendo possibile la costruzione di infrastrutture solide anche in condizioni estreme.

Oggi, il faro di Eddystone continua a illuminare le notti nel Canale della Manica, un monumento vivente alla tenacia dell’uomo contro le forze implacabili della natura. Ogni nave che passa davanti a quella torre solitaria ricorda le innumerevoli vite salvate e gli straordinari progressi dell’ingegneria resi possibili da uno scoglio insidioso e da chi ha avuto il coraggio di affrontarlo.

Che si tratti di ingegneri, marinai o semplici curiosi, la storia del faro di Eddystone ci ricorda che, anche di fronte ai fallimenti più devastanti, l’ingegno umano troverà sempre un modo per brillare.

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