Rapa Nui, conosciuta anche come Isola di Pasqua, è situata nell’Oceano Pacifico, lontana dalle principali rotte della civiltà moderna.
Questo affascinante lembo di terra attira l’attenzione non solo per i suoi imponenti moai di pietra, ma anche per la sua enigmatica scrittura, ancora indecifrata. Situata a 3.600 chilometri dalla costa cilena, l’isola ospitava il popolo Rapa Nui, celebre per le sue straordinarie realizzazioni culturali. Centinaia di gigantesche statue di pietra, scolpite dalla popolazione tra il 1100 e il 1650 d.C., sono giunte fino a noi.
L’arrivo degli europei nel XVIII secolo, seppur portatore di commercio e nuove tecnologie, causò gravi ripercussioni. Malattie, tratta degli schiavi e conflitti violenti ridussero drasticamente la popolazione locale e danneggiarono la conservazione dei suoi artefatti culturali.
Particolare interesse suscita la scrittura Rongorongo, costituita da simboli incisi su tavolette di legno. Dal 1860, missionari e studiosi hanno iniziato a raccogliere questi reperti per inviarli in Europa a fini di studio, ma la loro decifrazione rimane un enigma. Negli anni ’50, l’etnologo Thomas Bartel dell’Università di Tubinga identificò centinaia di simboli, senza però raggiungere una comprensione definitiva. I segni non corrispondono a nessun sistema di scrittura conosciuto, sottolineando la loro unicità e suggerendo un possibile sviluppo isolato rispetto ad altre culture.
La scrittura Rongorongo non mostra correlazioni evidenti con altri sistemi noti e potrebbe essersi sviluppata autonomamente. Pur essendo unica, condivide alcune caratteristiche comuni a molti sistemi di scrittura umani, escludendo l’ipotesi di un’origine extraterrestre.
“Le forme dei caratteri sono diverse da qualsiasi scrittura conosciuta e sembrano essere state create ex novo“, afferma uno studio del 2022 condotto da un team di linguisti italiani.
“Indipendentemente dall’origine della sua creazione, Rongorongo possiede una caratteristica comune a tutte le scritture basate su immagini: i segni sono altamente iconici, rappresentando elementi reali o immaginari, comprese figure umane, parti del corpo, animali, piante, strumenti, oggetti creati dall’uomo e corpi celesti,” continua lo studio.
Nonostante le numerose difficoltà e insuccessi, la ricerca prosegue. Nel 2024, gli scienziati hanno applicato nuove tecniche di datazione al radiocarbonio su quattro tavolette, con l’obiettivo di chiarire la loro età e origine.
Le indagini hanno rivelato che il legno utilizzato per le tavolette proviene da un albero non nativo dell’Isola di Pasqua, ma originario dell’Africa, supportando l’idea di un’influenza europea sulla scrittura Rongorongo.
La scrittura Rongorongo continua dunque a rappresentare uno dei più intriganti misteri dell’archeologia e della linguistica. La sua decifrazione potrebbe rivoluzionare non solo la comprensione della cultura Rapa Nui, ma anche quella dello sviluppo della scrittura in generale.