Uno studio recente pubblicato su “Neuropsychologia” ha rivelato che individui esperti in meditazione hanno la capacità di sospendere la propria coscienza per brevi momenti.
![La meditazione puo portare a uscire dalla propria coscienza](https://veb.it/wp-content/uploads/2023/12/La-meditazione-puo-portare-a-uscire-dalla-propria-coscienza.webp)
Questa pratica, già menzionata in testi antichi di oltre 2000 anni e conosciuta nel buddismo tibetano come “nirodha“, differisce dalle perdite di coscienza legate a condizioni negative come epilessia o anestesia. È la prima volta che tale fenomeno viene documentato scientificamente in relazione alla meditazione. I soggetti che praticano questa forma di meditazione mostrano alterazioni uniche nelle funzioni cerebrali e cognitive.
Gli scienziati hanno utilizzato l’elettroencefalografia (EEG) per osservare l’attività cerebrale di un meditatore 51enne, capace di perdere coscienza durante la meditazione. Durante 29 sessioni, il partecipante è riuscito a interrompere volontariamente la propria coscienza 37 volte, confermando la sua capacità di controllo.
Il soggetto dello studio possedeva un’ampia esperienza in meditazione, avendo dedicato oltre 23.000 ore a questa pratica. Questi risultati rappresentano una prova convincente della capacità dei meditatori di manipolare la loro coscienza.
Questa ricerca stimola una nuova riflessione tra gli scienziati riguardo le potenzialità e i limiti della coscienza umana, e come la meditazione avanzata possa influenzare il funzionamento del cervello. Apporta inoltre nuove prospettive per la comprensione dei meccanismi interni della coscienza e delle sue capacità di auto-controllo.