Se la parola malnutrizione è spesso associata ai paesi del terzo mondo, per l’annosa mancanza di cibo e acqua che affligge intere nazioni dove quotidianamente si muore di fame, è altrettanto vero che il problema esiste anche in occidente, e non per mancanza di alimenti.
In uno degli appuntamenti organizzati a Expo Milano 2015, il medico specialista in Nutrizione clinica, Andrea Pezzana, ha messo l’accento sulle varie fasi dell’evoluzione fisiologica della donna spiegando come possano predisporre a differenti stati di malnutrizione per difetto: dall’adolescenza all’età fertile, dalla gravidanza all’allattamento, dalla premenopausa, alla terza età.
“Nel Sud del mondo assistiamo a una difficoltà ad avere il cibo, mentre nelle nazioni del Nord il problema è legato ad alimenti che non garantiscono i corretti apporti nutrizionali”, afferma l’esperto: soffre di questa patologia il 10% della popolazione europea over 65, con picchi del 35% se le persone si trovano in case di riposo.
“Il corpo diventa sofferente per due organi di grandezza: quando bisogna usare i tessuti importanti come i muscoli per ovviare ad una nutrizione non sufficiente, ma anche nei casi – aggiunge – in cui mancano vitamine, proteine e altri elementi l’organismo ne soffre”. A questo proposito, “c’è una deriva di moda, un’esasperazione del vegetarianesimo e del veganismo. Ma chi fa questa scelta deve operare una grande assunzione di responsabilità”, ammonisce Pezzana.
“Non dobbiamo dimenticare l’importanza di una dieta bilanciata, pur senza ‘medicalizzare’ i nostri pasti”, conclude l’esperto.