La Maledizione di Tutankhamon: La Realtà e la Leggenda

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Nel 1922, l’archeologo britannico Howard Carter fece una scoperta straordinaria che avrebbe cambiato per sempre il mondo dell’archeologia: la tomba del faraone egizio Tutankhamon. Ricca di tesori inestimabili e praticamente intatta, la tomba era una delle più grandi scoperte archeologiche mai realizzate. Tuttavia, subito dopo l’apertura della tomba, iniziarono a circolare voci su una presunta “maledizione” che colpiva chiunque osasse disturbare il riposo eterno del giovane faraone. La morte improvvisa di diversi membri della spedizione contribuì ad alimentare il mito, trasformando la scoperta di Tutankhamon in un evento avvolto da superstizioni e mistero. Ma quanto c’è di vero in questa “maledizione”?

La Maledizione di Tutankhamon La Realtà e la Leggenda

La Scoperta della Tomba di Tutankhamon

Il 4 novembre 1922, dopo anni di ricerche infruttuose nella Valle dei Re, Howard Carter e il suo finanziatore, Lord Carnarvon, scoprirono un ingresso sigillato che portava a una tomba mai violata prima. Dopo settimane di scavi e preparazioni, il 16 febbraio 1923, Carter e il suo team entrarono finalmente nella camera funeraria, scoprendo il magnifico sarcofago d’oro contenente la mummia del giovane faraone.

Tutankhamon, salito al trono all’età di circa nove anni e morto intorno ai diciannove, non era un faraone particolarmente noto, ma la sua tomba era sorprendentemente ben conservata, contenente migliaia di manufatti, gioielli, armi e oggetti di grande valore storico e artistico. La scoperta destò l’interesse mondiale e riportò l’attenzione sulla civiltà dell’antico Egitto. Tuttavia, ciò che rese ancora più celebre la scoperta fu la presunta maledizione che colpì coloro che entrarono nella tomba.

L’Inizio della Leggenda della Maledizione

Poco dopo l’apertura della tomba, iniziarono a verificarsi una serie di eventi misteriosi che molti interpretarono come gli effetti di una maledizione. Il primo episodio che contribuì a creare la leggenda fu la morte di Lord Carnarvon, il principale finanziatore della spedizione. Carnarvon morì improvvisamente il 5 aprile 1923, appena cinque mesi dopo l’apertura della tomba, a causa di una puntura di zanzara infettata che gli causò una setticemia.

La morte di Carnarvon scatenò speculazioni su una maledizione legata alla tomba di Tutankhamon. La stampa, sempre alla ricerca di storie sensazionali, contribuì a diffondere il mito. Alcuni giornali citarono una presunta iscrizione trovata all’ingresso della tomba che recitava: “La morte colpirà con le sue ali chiunque disturbi il sonno del faraone”. Tuttavia, questa frase non è mai stata trovata realmente nella tomba, e molti storici ritengono che sia stata inventata per alimentare l’intrigo.

Le Vittime della Maledizione

Oltre a Lord Carnarvon, altre morti sospette contribuirono a rafforzare la leggenda della maledizione. Alcuni dei decessi più noti includono:

  1. George Jay Gould, un ricco finanziere americano che visitò la tomba, morì di polmonite pochi mesi dopo.
  2. Arthur Mace, un membro del team di Carter, soffrì di gravi problemi di salute dopo aver lavorato nella tomba e morì nel 1928.
  3. Aubrey Herbert, fratellastro di Lord Carnarvon, morì nel 1923 per una malattia improvvisa.
  4. Hugh Evelyn-White, un archeologo britannico che visitò la tomba, si suicidò nel 1924, apparentemente lasciando un biglietto in cui affermava di essere stato “maledetto”.

Queste morti, spesso attribuite alla “maledizione del faraone”, sembravano confermare che coloro che avevano disturbato la tomba di Tutankhamon erano destinati a subire una sorte terribile. Tuttavia, molte di queste connessioni erano frutto di coincidenze e di un’attenta manipolazione mediatica.

Una Spiegazione Scientifica

Nonostante la fama della maledizione, gli storici e gli scienziati hanno trovato spiegazioni più razionali per le morti associate alla scoperta della tomba di Tutankhamon. In realtà, gran parte delle persone coinvolte nella spedizione visse a lungo. Howard Carter, ad esempio, visse fino al 1939, morendo all’età di 64 anni, ben sedici anni dopo l’apertura della tomba. Molti altri membri del team continuarono la loro carriera senza subire danni.

Le malattie e le morti improvvise potrebbero essere state causate da una combinazione di fattori, tra cui malattie infettive e condizioni di vita difficili in Egitto. Alcuni scienziati hanno suggerito che la tomba sigillata per migliaia di anni potesse contenere funghi tossici, come l’Aspergillus, che avrebbe potuto causare malattie respiratorie o polmonari alle persone che vi entrarono per prime. Tuttavia, non esistono prove definitive che questo sia stato un fattore determinante nelle morti.

Inoltre, la cattiva salute di molte delle presunte “vittime della maledizione” era ben documentata prima della loro visita alla tomba. Lord Carnarvon, ad esempio, soffriva di problemi di salute cronici molto prima della spedizione.

Il Ruolo dei Media nella Diffusione della Maledizione

Gran parte del fascino della maledizione di Tutankhamon può essere attribuita ai media dell’epoca. I giornalisti del primo Novecento erano affascinati dall’Egitto e dalle sue misteriose antichità, e la scoperta della tomba di un faraone, seguita da morti inspiegabili, offrì una storia perfetta per il pubblico. Le narrazioni sensazionali sulla maledizione servirono ad alimentare l’interesse per la scoperta e contribuirono a creare l’immagine dell’antico Egitto come un luogo di misteri insondabili e pericoli sovrannaturali.

L’idea di una maledizione millenaria che proteggeva la tomba di un re sembrava dare un senso drammatico alla scoperta e giocava sull’immaginario popolare, che vedeva gli antichi egizi come maestri di magie e segreti oscuri. Film, libri e articoli continuano ancora oggi a mantenere vivo il mito della maledizione.

Curiosità sulla Maledizione di Tutankhamon

  1. La morte del canarino di Carter: Si dice che Carter avesse un canarino che venne ucciso da un cobra, simbolo reale dell’antico Egitto, poco dopo l’apertura della tomba. Questo evento fu considerato un cattivo presagio e venne interpretato come un segno della maledizione.
  2. Le luci misteriose del Cairo: Poco dopo la morte di Lord Carnarvon, si dice che le luci del Cairo si spensero improvvisamente per alcuni minuti. Anche questo evento fu interpretato come una manifestazione della maledizione, sebbene non ci siano prove concrete che sia effettivamente accaduto.
  3. La sopravvivenza di molti partecipanti: Molti dei partecipanti alla spedizione vissero una vita lunga e prospera. Lady Evelyn Herbert, figlia di Lord Carnarvon e una delle prime persone a entrare nella tomba, visse fino al 1980, superando la morte di suo padre di ben 57 anni.
  4. Tutankhamon, il faraone “dimenticato”: Prima della scoperta della sua tomba, Tutankhamon era un faraone relativamente poco conosciuto. Il suo breve regno, durato meno di un decennio, non lasciò grandi tracce nella storia egizia, ma la sua tomba quasi intatta lo ha reso uno dei sovrani più celebri della storia.

Il Fascino Duraturo della Maledizione

Nonostante le spiegazioni razionali, la maledizione di Tutankhamon continua ad affascinare e ispirare libri, film e documentari. L’idea di un’antica maledizione che attraversa i secoli, proteggendo il riposo di un re dimenticato, incarna perfettamente il nostro desiderio di mistero e avventura.

Il mito della maledizione ha anche contribuito a rendere la scoperta della tomba di Tutankhamon un fenomeno globale, catturando l’immaginazione di milioni di persone e mantenendo vivo l’interesse per l’antico Egitto e le sue meraviglie.

Conclusione

La maledizione di Tutankhamon rimane uno dei miti più duraturi legati alla scoperta archeologica. Sebbene la maggior parte delle morti sospette possa essere attribuita a cause naturali o coincidenze, il fascino del soprannaturale ha reso questa storia immortale. Che si creda o meno nella maledizione, non si può negare che la scoperta della tomba di Tutankhamon abbia aperto una finestra su uno dei periodi più affascinanti della storia antica, e che il mito della maledizione continui a incantare il mondo.