La “maledizione dei faraoni” potrebbe costituire una seria preoccupazione per gli archeologi, e la ragione dietro questa maledizione è stata svelata da un eminente studioso dell’archeologia che ha messo in guardia i futuri esploratori.
Si racconta che questa presunta maledizione mitica abbia avuto origine quando, negli anni ’20, venne aperta la tomba del faraone egiziano Tutankhamon, e si crede che chiunque disturbi questa tomba risalente a 3.300 anni sia destinato a una tragica fine.
Dopo le inquietanti morti di coloro che ebbero a che fare con l’apertura della tomba di Tutankhamon, tra cui Lord Carnarvon, che finanziò gli scavi, e il visitatore della tomba George Jay Gould I, potrebbe esserci una spiegazione di carattere scientifico alla base di questa maledizione.
L’egittologo Zahi Hawass, ex ministro di Stato per gli affari delle antichità dell’Egitto, ha da allora dedicato molta attenzione a questa maledizione, spiegando la sinistra lista di decessi. In un’intervista al Sun, Hawass ha affermato: “La fama della Maledizione dei Faraoni è esplosa quando fu scoperta la tomba di Tutankhamon e Lord Carnarvon concesse i diritti esclusivi al London Times“.
“Quando si tratta di una mummia all’interno di una tomba, questa mummia può contenere batteri invisibili. Gli archeologi del passato, con la loro fretta, entrarono nelle tombe e furono colpiti da questi batteri, causando la loro morte. Solo due settimane fa ho scoperto un sarcofago sigillato, che pesava ben 25 tonnellate e si trovava a circa 60 piedi sotto terra. Il coperchio del sarcofago pesava circa sei tonnellate“.
“Due operai hanno iniziato ad aprirlo per sollevare il coperchio, così che potessi guardare dentro. Quando l’hanno aperto, l’ho tenuto aperto per mezz’ora finché l’aria malsana non si è dissolta e l’aria fresca è entrata, dopodiché ho potuto mettere la testa dentro senza problemi. Questa è la vera maledizione dei faraoni.”
Quindi sembra che le maledizioni legate alle tombe degli antichi faraoni siano in realtà riconducibili a vecchi batteri. Quando gli è stata chiesta una conferma sulla questione, l’esperto Hawass ha risposto: “Esattamente“.
All’interno delle profonde tombe degli antichi egizi, si possono trovare numerose maledizioni rivolte a chi disturba il riposo dell’abitante della tomba e il suo ambiente. Parlando con il National Geographic, l’egittologa Salima Ikram ha dichiarato: “Spesso minacciano i profanatori con la punizione divina inflitta dal consiglio degli dei o con la morte per opera di coccodrilli, leoni, scorpioni o serpenti“.
Fonte@DailyStar