Gli esperti hanno sollevato preoccupazioni riguardo al rischio di crollo della Corrente del Golfo, potenzialmente entro il 2025.
Questa corrente, nota anche come Circolazione Meridionale Atlantica (AMOC), è fondamentale per il sistema climatico poiché trasferisce acque calde dai tropici verso il nord, influenzando significativamente il clima del nord Europa e rendendolo insolitamente caldo per le sue latitudini.
L’indebolimento della Corrente del Golfo è stato oggetto di studio da tempo, ma ricerche recenti indicano che il rischio di crollo potrebbe essere più imminente di quanto si pensasse. Un’analisi dell’anno scorso ha previsto che il crollo potrebbe verificarsi tra il 2025 e il 2095, variando in base alle emissioni di carbonio globali.
Nonostante le critiche per l’incertezza dei dati, che renderebbero difficile stabilire un calendario preciso per il crollo, una ricerca recente condotta dall’Università di Utrecht e pubblicata su Science Advances ha rivelato segnali preoccupanti di avvicinamento a un punto critico per l’AMOC.
René van Westen, uno dei ricercatori coinvolti nello studio, ha evidenziato l’imprevista rapidità di questi cambiamenti, descrivendo le conseguenze di un eventuale crollo come devastanti.
Inoltre, il crollo potrebbe causare l’innalzamento del livello del mare in alcune zone dell’Atlantico, con impatti potenziali sulle città costiere e aree a bassa quota, e alterazioni delle stagioni umide e secche nella foresta amazzonica, provocando problemi ecologici.
Sebbene resti incerta la tempistica esatta di questi eventi, van Westen ha sottolineato la gravità della situazione climatica attuale, definendola preoccupante e sottolineando la necessità urgente di affrontare il cambiamento climatico per prevenire gravi disturbi ambientali e climatici.