La Biblioteca di Alessandria: La Grandezza e la Caduta del Faro della Conoscenza Antica

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Nel cuore dell’antica città di Alessandria, sulle coste del Mediterraneo, sorgeva una delle più grandi meraviglie del mondo antico: la Biblioteca di Alessandria. Questo straordinario centro del sapere, fondato probabilmente all’inizio del III secolo a.C., ospitava migliaia di rotoli di pergamena e papiro contenenti la conoscenza accumulata dalle civiltà del mondo antico. Ma cosa rese questa biblioteca così speciale? E, soprattutto, cosa causò la sua tragica scomparsa, lasciando dietro di sé uno dei più grandi misteri della storia?

La Biblioteca di Alessandria La Grandezza e la Caduta del Faro della Conoscenza Antica

La Fondazione della Biblioteca

La Biblioteca di Alessandria venne fondata sotto il regno di Tolomeo I Sotere, uno dei generali di Alessandro Magno che, dopo la morte del grande conquistatore, divenne re d’Egitto e fondatore della dinastia tolemaica. La città di Alessandria, situata nel delta del Nilo, divenne rapidamente un importante centro culturale e commerciale, e la biblioteca fu progettata per essere il cuore intellettuale di questa nuova capitale.

Tolomeo I e suo figlio Tolomeo II Filadelfo avevano un’ambiziosa visione: creare una biblioteca che contenesse tutto il sapere del mondo conosciuto. Per raggiungere questo obiettivo, la biblioteca non si limitava a raccogliere opere egiziane o greche, ma cercava testi provenienti da tutto il Mediterraneo e oltre, inclusi documenti in lingue come l’ebraico, il persiano, il babilonese e l’indiano. Secondo alcune fonti, gli studiosi di Alessandria cercavano anche di tradurre testi in greco per renderli accessibili ai filosofi e agli studiosi di tutto il mondo.

Un Centro di Sapere Inestimabile

La Biblioteca di Alessandria non era solo un deposito di libri, ma anche un centro di ricerca e di istruzione. Vi lavoravano alcuni dei più grandi pensatori e scienziati dell’antichità, che si dedicavano allo studio della matematica, della medicina, della filosofia, dell’astronomia e di altre scienze. Tra questi, uno dei più noti era Eratostene, che fu bibliotecario capo e calcolò con sorprendente precisione la circonferenza della Terra.

La biblioteca attirava studiosi da ogni parte del mondo antico, e le sue sale erano frequentate da filosofi, matematici, medici e scienziati che discutevano e sviluppavano teorie innovative. Si dice che la biblioteca contasse fino a 700.000 papiri e pergamene, una quantità impressionante per l’epoca.

Uno degli aspetti più singolari della biblioteca era la sua missione di raccogliere tutto il sapere del mondo. Ogni nave che attraccava nel porto di Alessandria veniva ispezionata, e i libri e i testi che trasportava venivano temporaneamente requisiti per essere copiati dai bibliotecari. Gli originali venivano restituiti ai proprietari, ma le copie rimanevano nella biblioteca. Questo dimostra l’importanza che i sovrani tolemaici attribuivano al sapere e alla sua conservazione.

I Grandi Studiosi di Alessandria

La Biblioteca di Alessandria divenne un punto di incontro per alcune delle menti più brillanti dell’epoca. Tra i grandi studiosi che vi lavorarono e contribuirono alla sua fama ci sono:

  • Eratostene: Il già menzionato Eratostene, un vero genio poliedrico, fu il primo a calcolare con sorprendente precisione la circonferenza della Terra utilizzando ombre e geometria, oltre a tracciare una mappa del mondo conosciuto.
  • Archimede: Anche se non visse stabilmente ad Alessandria, il celebre matematico e fisico siracusano Archimede era in contatto con la biblioteca e scambiava idee con gli studiosi alessandrini, contribuendo a far avanzare la matematica e la fisica.
  • Euclide: Il matematico che scrisse il famoso trattato Gli Elementi, una delle opere più influenti della storia della matematica, studiò e insegnò ad Alessandria. Il suo lavoro rimase il testo fondamentale per lo studio della geometria per più di 2000 anni.
  • Ipazia: Una delle figure più tragiche e affascinanti associate alla biblioteca è Ipazia, una filosofa e matematica del IV secolo d.C. Considerata una delle prime scienziate donne della storia, Ipazia fu famosa per la sua grande erudizione e per la sua padronanza dell’astronomia e della filosofia. La sua vita finì tragicamente durante un’ondata di fanatismo religioso.

La Caduta della Biblioteca

Uno dei più grandi misteri legati alla Biblioteca di Alessandria riguarda la sua distruzione. Molti storici ritengono che non ci fu un singolo evento catastrofico, ma piuttosto una serie di sfortunati episodi che portarono alla sua rovina.

  1. L’incendio di Giulio Cesare (48 a.C.): Durante la guerra civile tra Cesare e Pompeo, Cesare assediò Alessandria e, secondo alcuni resoconti, ordinò di incendiare le navi nemiche nel porto. Il fuoco si propagò fino alla città e si dice che distrusse parte della biblioteca. Tuttavia, alcuni storici ritengono che solo un deposito di libri vicino al porto venne distrutto e non la biblioteca principale.
  2. Il declino sotto i Romani: Dopo l’ascesa di Roma, l’importanza di Alessandria come centro del sapere iniziò a declinare. I Romani non erano interessati alla preservazione della cultura greca ed egiziana con la stessa intensità dei Tolomei. La biblioteca, pur continuando a esistere, perse gradualmente il suo ruolo centrale nella vita intellettuale del Mediterraneo.
  3. L’arrivo del Cristianesimo e la distruzione dei templi pagani: Nel IV secolo d.C., sotto l’imperatore Teodosio I, il Cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano. Come parte del tentativo di sradicare il paganesimo, molti templi e centri di apprendimento associati alle antiche religioni furono distrutti. È possibile che la biblioteca di Alessandria sia stata chiusa o abbandonata durante questo periodo, e molti dei suoi tesori intellettuali persi o distrutti.
  4. La conquista araba (642 d.C.): Alcuni storici musulmani affermano che quando il generale arabo Amr ibn al-As conquistò Alessandria nel 642, gli fu ordinato dal califfo Omar di distruggere i libri della biblioteca, poiché, secondo la tradizione, “se contenevano cose contrarie al Corano erano eretici, e se erano d’accordo con il Corano, erano superflui”. Tuttavia, questa storia è ampiamente considerata apocrifa dagli studiosi moderni e non esistono prove concrete che la biblioteca fosse ancora in funzione a quel tempo.

Il Lascito della Biblioteca di Alessandria

Sebbene la Biblioteca di Alessandria non esista più, il suo impatto sulla storia della conoscenza è inestimabile. Fu uno dei primi tentativi nella storia di raccogliere e preservare il sapere universale in un unico luogo, e rappresentò un modello per tutte le biblioteche e i centri di studio successivi.

Le idee e le scoperte che vi fiorirono hanno influenzato generazioni di scienziati, filosofi e pensatori, e i suoi manoscritti sopravvissuti, copiati e preservati in altre biblioteche, hanno continuato a plasmare il sapere umano per secoli.

Curiosità sulla Biblioteca di Alessandria

  1. Una biblioteca mai ritrovata: Nonostante la sua fama, nessuno sa esattamente dove si trovasse la Biblioteca di Alessandria. Gli scavi archeologici non hanno ancora portato alla luce il sito esatto, lasciando un’aura di mistero attorno alla sua ubicazione.
  2. L’idea di ricostruzione moderna: Nel 2002, l’UNESCO e il governo egiziano hanno inaugurato la Bibliotheca Alexandrina, una moderna biblioteca costruita ad Alessandria come omaggio all’antico centro di sapere. Sebbene non abbia alcun legame fisico con la biblioteca originale, rappresenta simbolicamente il desiderio di rinascita culturale e intellettuale.
  3. La leggenda del faro e della biblioteca: Alessandria era famosa anche per il suo Faro di Alessandria, una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico. Sebbene non vi fosse un legame diretto con la biblioteca, il faro simboleggiava la luce della conoscenza, una metafora appropriata per la città che ospitava la più grande collezione di sapere del mondo antico.

Conclusione

La Biblioteca di Alessandria rimane un simbolo potente di ciò che l’umanità può raggiungere quando si dedica alla preservazione e alla diffusione del sapere. Sebbene la sua fine sia avvolta nel mistero, la sua eredità vive attraverso le opere e le scoperte fatte al suo interno, che continuano a influenzare il mondo moderno.

Oggi, la Biblioteca di Alessandria rappresenta non solo un monito su quanto sia fragile il sapere umano di fronte a guerre e fanatismi, ma anche un faro di speranza che ricorda l’importanza di proteggere la conoscenza per le generazioni future.

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