John Wilkes Booth: L’Uomo Che Uccise Lincoln è Davvero Morto?

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Il 14 aprile 1865, l’attore e simpatizzante confederato John Wilkes Booth sparò al presidente degli Stati Uniti Abraham Lincoln mentre assisteva a una rappresentazione teatrale al Ford’s Theatre di Washington, D.C. Booth riuscì a fuggire, ma fu catturato e ucciso dodici giorni dopo dalle forze dell’Unione in una fattoria in Virginia. Almeno, questa è la versione ufficiale.

John Wilkes Booth Uomo Che Uccise Lincoln è Davvero Morto

Ma per oltre 150 anni, una serie di teorie e voci alternative hanno messo in discussione questa narrazione: John Wilkes Booth è realmente morto quel giorno? Alcuni credono che l’uomo ucciso dalle forze dell’Unione non fosse Booth, e che l’assassino di Lincoln sia in realtà riuscito a fuggire, vivendo per molti anni sotto un’identità segreta. Questa teoria, che potrebbe sembrare un romanzo giallo, ha affascinato storici, cospiratori e curiosi, portando a tentativi di risolvere uno dei misteri più intriganti della storia americana.

L’Assassinio di Lincoln: Il Piano di Booth

John Wilkes Booth era un attore di successo e membro di una delle famiglie teatrali più celebri dell’epoca. Sebbene fosse nato nel Maryland, uno stato rimasto nell’Unione durante la Guerra Civile, Booth era un fervente simpatizzante confederato e oppositore di Abraham Lincoln. Mentre la guerra volgeva al termine, e il Sud era sull’orlo della sconfitta, Booth decise di agire.

La sua prima intenzione non era quella di uccidere Lincoln, ma di rapirlo per scambiarlo con prigionieri di guerra confederati. Tuttavia, con la resa del generale Robert E. Lee e la caduta della Confederazione, Booth cambiò i suoi piani. La notte del 14 aprile 1865, riuscì a entrare nella Ford’s Theatre di Washington, D.C., dove Lincoln e sua moglie stavano assistendo alla commedia Our American Cousin. Booth si avvicinò alle spalle del presidente e gli sparò alla testa con una Derringer calibro .44.

Dopo aver sparato, Booth saltò dal palco e, nonostante si fosse rotto una gamba nell’atterraggio, riuscì a fuggire. Con l’aiuto di complici e simpatizzanti, si rifugiò in una fattoria a Port Royal, in Virginia, dove fu infine rintracciato il 26 aprile 1865 dalle truppe dell’Unione. Secondo il racconto ufficiale, Booth fu colpito e ucciso da un soldato dell’Unione, Boston Corbett, dopo essersi rifiutato di arrendersi.

Dubbi sulla Morte di Booth

Nonostante le circostanze della sua morte siano state documentate ufficialmente, voci e teorie iniziarono a circolare quasi subito dopo l’evento. Alcuni dettagli portarono a speculazioni secondo cui l’uomo ucciso quel giorno non fosse realmente John Wilkes Booth.

  1. Identificazione Improvvisata: Alcuni testimoni che avevano conosciuto Booth non erano certi che il corpo recuperato fosse effettivamente il suo. L’identificazione fu basata in parte su una cicatrice sul collo, che si pensava fosse il risultato di un’operazione medica a cui Booth si era sottoposto, ma questa prova non fu mai del tutto conclusiva.
  2. Testimonianze Contraddittorie: Alcuni resoconti indicano che i parenti di Booth, inclusa sua madre, avrebbero espresso dubbi sul fatto che il corpo mostrato fosse davvero quello di John Wilkes Booth. Inoltre, le descrizioni fisiche dell’uomo ucciso non corrispondevano perfettamente a quelle note di Booth.
  3. La Lettera di John St. Helen: La teoria più diffusa secondo cui Booth sarebbe sopravvissuto alla caccia dell’Unione deriva da una confessione di un uomo chiamato John St. Helen. Negli anni 1870, St. Helen, che viveva in Texas, confessò di essere John Wilkes Booth al suo amico avvocato Finis L. Bates, poco prima di ammalarsi gravemente. St. Helen sopravvisse alla malattia, ma fuggì subito dopo la confessione, alimentando ulteriori sospetti.

Nel 1907, un uomo chiamato David E. George si suicidò in Oklahoma e lasciò una nota in cui affermava di essere John Wilkes Booth. Il corpo di George fu imbalsamato e in seguito esaminato da Bates, l’avvocato che aveva conosciuto John St. Helen, il quale riconobbe il corpo come quello del suo vecchio amico e dichiarò che si trattava davvero di Booth. Bates pubblicò un libro intitolato The Escape and Suicide of John Wilkes Booth, sostenendo che Booth era riuscito a sfuggire alla cattura e a vivere per decenni sotto falso nome.

La Teoria della Fuga: Booth È Scappato?

Secondo la teoria di Bates e altri sostenitori, Booth non fu ucciso nella fattoria della Virginia, ma riuscì a fuggire grazie all’aiuto di simpatizzanti confederati. Dopo la sua fuga, si sarebbe nascosto sotto diverse identità, incluso il nome John St. Helen in Texas e, infine, quello di David E. George in Oklahoma.

Questa teoria ha affascinato molte persone, ma mancano prove concrete che la sostengano. Sebbene Bates abbia convinto molte persone con il suo libro, gran parte della sua narrazione si basa su testimonianze indirette e prove circostanziali. Gli storici tradizionali hanno sempre trattato questa versione con scetticismo.

Tentativi di Risolvere il Mistero con la Scienza

Negli ultimi anni, i discendenti della famiglia Booth hanno cercato di risolvere il mistero una volta per tutte utilizzando tecniche moderne di analisi del DNA. La famiglia chiese che il corpo sepolto come John Wilkes Booth fosse riesumato per un test genetico comparativo con i discendenti viventi, ma le richieste furono respinte dai tribunali.

Altri hanno suggerito che il corpo imbalsamato di David E. George (che alcuni credono fosse Booth) potrebbe essere sottoposto a test del DNA per confrontarlo con quello della famiglia Booth. Tuttavia, anche questo tentativo non ha portato a risultati concreti.

Le Implicazioni del Mistero

Se Booth fosse davvero sopravvissuto, le implicazioni storiche sarebbero immense. L’assassinio di Abraham Lincoln è uno degli eventi più significativi della storia degli Stati Uniti, e il fatto che l’assassino potesse essere fuggito cambierebbe completamente la narrativa storica. Ma senza prove definitive, la teoria della fuga di Booth rimane nell’ambito della speculazione e delle leggende.

Ciò che rende questa teoria particolarmente intrigante è il modo in cui tocca vari aspetti del folklore americano, tra cui la possibilità di una cospirazione più ampia che coinvolse non solo Booth, ma anche altre figure politiche dell’epoca. Alcuni credono che l’intera verità sull’assassinio di Lincoln non sia mai stata completamente rivelata, e che Booth potesse essere solo uno degli ingranaggi di un piano più grande.

Conclusione: Un Enigma Che Persiste

Il caso di John Wilkes Booth, uno dei criminali più famosi della storia americana, continua a suscitare dibattiti e curiosità. Sebbene la versione ufficiale della sua morte sia accettata dalla maggior parte degli storici, il mistero delle possibili fughe e delle identità segrete continua a persistere.

A oggi, non esistono prove certe che dimostrino che Booth sia sopravvissuto alla cattura nel 1865, ma la persistenza delle teorie alternative dimostra quanto sia potente il desiderio di svelare verità nascoste. Che si tratti di un semplice caso di malinteso o di un’effettiva cospirazione per coprire la fuga dell’assassino, l’enigma di John Wilkes Booth rimane uno dei capitoli più misteriosi e intriganti della storia americana.

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