La vera identità di Jack lo Squartatore, uno dei serial killer più famosi e misteriosi della storia, potrebbe essere stata finalmente rivelata dopo 130 anni di indagini e speculazioni. Scienziati e ricercatori affermano di aver fatto una scoperta cruciale grazie all’analisi del DNA, identificando l’uomo che terrorizzò Londra nel 1888. Questa svolta potrebbe mettere la parola fine a uno dei più grandi enigmi criminali di tutti i tempi.

Jack lo Squartatore, il cui nome incuteva terrore nelle strade della Londra vittoriana, ha rappresentato per decenni un vero rompicapo per polizia e storici. Gli omicidi brutali e cruenti di diverse prostitute, con mutilazioni raccapriccianti, hanno lasciato un segno indelebile nella storia criminale, rimanendo irrisolti fino ad oggi. Ma la scienza moderna potrebbe aver finalmente gettato luce sull’ombra di questo assassino.
La svolta è arrivata grazie all’instancabile lavoro di Russell Edwards, un autore e ricercatore ossessionato dal caso di Jack lo Squartatore. Nel 2007, Edwards acquistò all’asta uno scialle ritrovato accanto al corpo di una delle vittime, Catherine Eddowes. Da questo scialle macchiato di sangue, Edwards è riuscito, con l’aiuto di esperti, ad estrarre DNA e a confrontarlo con quello di potenziali sospettati.
L’analisi del DNA ha portato a una conclusione sorprendente: Jack lo Squartatore era Aaron Kosminski. Per garantire l’accuratezza della scoperta, Edwards si è avvalso di un team di scienziati forensi di fama internazionale, che hanno confermato la corrispondenza del DNA “al 100%”, come riportato dal Daily Mail.
Le tracce genetiche di Kosminski sono state ritrovate sullo scialle di Eddowes, insieme al DNA della vittima stessa. Aaron Kosminski era un barbiere polacco emigrato a Londra all’inizio dei vent’anni. Si ritiene avesse circa 23 anni all’epoca dei delitti che sconvolsero Whitechapel, il quartiere dove furono assassinate le cosiddette “Cinque Canoniche”: Mary Ann Nichols, Annie Chapman, Elizabeth Stride, Mary Jane Kelly e Catherine Eddowes. Questi omicidi si susseguirono in un arco di nove settimane, tra la fine di agosto e l’inizio di novembre del 1888.
Kosminski era già stato incluso nella lista dei sospettati durante le indagini dell’epoca. Tuttavia, non fu mai formalmente accusato e trascorse gli ultimi anni della sua vita in un istituto psichiatrico, morendo nel 1919.
Un aspetto controverso emerso dalla ricerca di Edwards riguarda la presunta appartenenza di Kosminski alla Massoneria. Secondo il ricercatore, questa potente e segreta organizzazione potrebbe averlo protetto dalle accuse della polizia, impedendo che fosse assicurato alla giustizia all’epoca.
La svolta decisiva per risolvere questo enigma storico è arrivata grazie alla collaborazione di un parente di Kosminski. La pronipote del fratello maggiore di Kosminski ha fornito un campione di DNA che ha permesso il confronto con le tracce genetiche sullo scialle di Eddowes, confermando l’identità di Jack lo Squartatore.
Karen Miller, pronipote di Catherine Eddowes, ha accolto la notizia della rivelazione dell’identità di Jack lo Squartatore come un passo importante per “chiudere il cerchio” su questa tragica vicenda. Ora, Miller chiede formalmente l’apertura di un’inchiesta ufficiale. L’obiettivo è quello di ottenere finalmente giustizia per le vittime, con il supporto degli altri discendenti delle donne assassinate.
“Avere il nome del vero assassino riconosciuto legalmente da un tribunale, che possa esaminare tutte le prove, sarebbe una forma di giustizia per le vittime“, ha dichiarato Karen Miller al Daily Mail. “Abbiamo le prove. Ora, chiediamo questa inchiesta per dare un nome legale all’assassino.”
Miller sottolinea come il nome “Jack lo Squartatore” abbia assunto una dimensione quasi mitologica, e che l’attenzione si sia concentrata sulla figura dell’assassino, dimenticando le vittime e la mancanza di giustizia per loro. “Il vero nome della persona che ha commesso questi crimini? Avere il suo nome riconosciuto legalmente da un tribunale che possa considerare tutte le prove sarebbe una forma di giustizia per le vittime.”
Anche Amanda Poulos, pronipote di Kosminski, si è espressa a favore di un’inchiesta per accertare definitivamente la verità su questa oscura pagina di storia. “Sono più che felice di stabilire finalmente cosa è successo veramente”, ha affermato Poulos.
Resta da vedere se le autorità accoglieranno l’appello per una nuova inchiesta. Nel frattempo, la scienza del DNA ha compiuto un passo da gigante nel risolvere uno dei misteri più affascinanti e macabri del XIX secolo, restituendo forse un po’ di dignità alle vittime dimenticate di Jack lo Squartatore.