I musulmani di tutto il mondo sono pronti oggi ad intraprendere il Ramadan: nel nono mese dell’anno musulmano inizia un intero mese dedicato a digiuno, preghiera, carità, che sono considerate le parole d’ordine e i dettami da seguire.
Per un mese, in tutto il mondo, i credenti dovranno astenersi dal mangiare, dal bere e dall’avere rapporti sessuali durante il giorno. Stesso discorso per il fumo, lo sport e tutte quelle attività che possono disturbare la preghiera. Devono poi essere prodighi nell’elemosina, «perchè ogni buona azione, in questo periodo, agli occhi di Dio vale di più», come spiega Abdelghani El Rahlmi, presidente della moschea di via Genova.
All’orario della preghiera del tramonto si fa la rottura del digiuno, l’iftar: si mangiano uno o tre datteri, si beve un sorso d’acqua o di latte e si procede alla preghiera del tramonto, a cui segue una cena. Nella notte, alcuni minuti prima della preghiera dell’alba, si può mangiare la colazione suhur.
Sono esenti dal digiuno i minorenni, gli anziani, i malati cronici, le donne in stato di gravidanza o che allattano.
Coinvolti in tutto il mondo sono oltre un miliardo e 600 mila persone, eppure molti governi del mondo si sono, negli anni, detti contrari, e addirittura alcuni lo hanno vietato. In Cina il governo comunista, quindi ateo, ha vietato agli abitanti dello Xinjiang, dove vive la maggior parte dei fedeli musulmani del paese, di rispettare i precetti del Ramadan. Complicazioni in Russia, dove a giugno il Sole non tramonta mai.