Dolce e duro perché questo è un film che mentre commuove fa arrabbiare: dal 21 ottobre al cinema Io, Daniel Blake di Ken Loach.
Nel film si parla dei diritti negati in uno Stato che uccide. Dice il protagonista, interpretato da Dave Johns: “Il mio nome è Daniel Blake, sono un uomo, non un cane. E in quanto tale esigo i miei diritti. Esigo che mi trattiate con rispetto. Io, Daniel Blake, sono un cittadino, niente di più e niente di meno”.
Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes. Io, Daniel Blake è un film essenziale. E in questa sua essenzialità si nasconde la sua forza.
Chi è Daniel Blake? E’ un vedovo di cinquanta anni che vive a Newcastle.
Daniel, che di mestiere fa il falegname, dopo seri problemi di cuore si ritrova costretto a smettere di lavorare.
Ovviamente, non lavorando, si ritrova senza un soldo e chiede aiuto allo Stato.
Ma il suo, come quello di tanti altri, è uno Stato indifferente. Uno Stato che uccide perché condanna i suoi figli a morire di fame.
Così, Daniel si ritrova a fare i conti con la più becera delle burocrazie. La trafila è quella che conosciamo bene tutti: infiniti moduli astrusi da compilare, richieste da elaborare via internet, voci gelide di risponditori automatici che chiedono all’infinito di rimanere in attesa mentre una musichetta ossessiva rompe i timpani.
Poi le decisioni ingiuste che si devono impugnare e le file da fare. In tutto questo bailamme, Daniel incontra Katie (Hayley Squires), madre single in grosse difficoltà economiche.
Katie perde per un cavillo il diritto all’assegno mensile. I due, accomunati da questo destino infame, decidono insieme di fare battaglia alle istituzioni.
Racconta lo sceneggiatore Paul Laverty: “I due personaggi sono ispirati alle centinaia di uomini e donne dignitosi e ai loro bambini che hanno condiviso le loro storie più intime con noi”.
“Mi vengono in mente – continua Laverty – i volti di persone intelligenti e capaci, persone impaurite, persone più anziane tormentate dalla complessità del sistema e dalle nuove tecnologie”.
Nel cast anche Micky McGregor, Natalie Ann Jamieson e Colin Coombs. La produzione è di BBC, BFI, Sixteen Films, mentre la distribuzione è curata da Cinema di Valerio De Paolis.