Una volta tanto una buona notizia: le temperature miti di questo inverno hanno ritardato l’arrivo della famigerata influenza che ogni anno di questi tempi ha già messo a letto metà degli italiani, e quindi anche il picco di contagi è stato posticipato.
L’influenza quindi quest’anno ancora non ha manifestato la sua virulenza e a spiegarlo è Giovanni Rezza Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. ” Sarà una stagione a bassa intensità infettiva e il picco viremico è previsto tra la fine di Gennaio e gli inizi di Febbraio, con una coda più o meno lunga che si protrarrà fino ai primi giorni di Aprile ” – spiega l’Epidemiologo.
E’ importante non confondere le virosi gastrointestinali con la sindrome influenzale vera e propria, caratterizzata da febbre, artromialgie, mal di testa e infiammazione delle vie respiratorie. Allo stesso modo non bisogna scambiare la sindrome influenzale con le preesistenti patologie respiratorie della popolazione, quest’anno aggravate dal massivo inquinamento ambientale.
L’attività influenzale è ancora bassa anche nella maggior parte dei paesi della regione europea dell’Oms. E’ continuata ad aumentare la percentuale di campioni di influenza positivi del sistema di sorveglianza dei medici sentinella: dal 18% per la settimana 52/2015 al 30% per la settimana 53/2015.
Tra le “regole” da tener presente per fronteggiare il rischio di ammalarsi, c’è quella di evitare continui sbalzi di temperature; oltre ad un abbigliamento adeguato alla stagione che stiamo vivendo e alle condizioni basic di igiene personale. Importante è correre a lavarsi le mani dopo aver viaggiato a bordo dei mezzi pubblici o essere stati in luoghi affollati, dove il contatto con il virus è più agevolato.