Come ci hanno confermato i più recenti dati, e come abbiamo avuto modo di raccontarvi anche noi, questa influenza è stata la più aggressiva degli ultimi anni, pare addirittura degli ultimi quindici.
Per settimane gli esperti ci hanno ammoniti sullo stare allerta, dato che il picco sarebbe arrivato in questo mese in corso, ed effettivamente non si è fatto attendere: milioni di italiani sono finiti a letto tra medicinali e fazzolettini.
Ma per fortuna, stando alle ultime dichiarazioni degli esperi, il peggio è passato: l’epidemia di influenza che in Italia ha messo a letto 4,7 milioni di persone ha infatti appena superato il suo picco e ora inizia a diminuire.
Lo ha affermato l’Istituto Superiore di Sanità secondo il quale nella terza settimana del 2018 il numero dei contagi è stato 794mila. L’incidenza si mantiene ancora a un livello di “Alta intensità” ed è pari a 13,1 casi per mille assistiti, ma più basso di quanto registrato nella settimana precedente (14,5).
La fascia di età maggiormente colpita continua ad essere quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui il livello dell’incidenza è pari a circa 40,3 casi per mille assistiti e quella tra 5 e 14 anni pari a 21,9. In diminuzione, invece, il nume- ro di casi nei giovani adulti in cui l’incidenza è pari a 11,1 e negli anziani con 5,8 casi per mille assistiti.
Da un’indagine realizzata dal Censis sulle conoscenze, gli atteggiamenti e i comportamenti degli italiani over 50 sull’influenza e sulla propensione alla vaccinazione antinfluenzale, è emerso a sorpresa che gli italiani non temono l’influenza tant’è vero che solo il 43% degli over 50 sa che può avere complicanze letali.
Una malattia sottovalutata nonostante sia una delle patologie più conosciute. Dalla ricerca, che è stata condotta su mille italiani di 50 anni e più, emerge che il 14,7% tende a minimizzarne i rischi mentre il 48,9% pensa che possa essere una malattia anche molto grave, ma solo il 43% sa che sono possibili complicanze anche letali.
All’influenza possono essere associate diverse complicanze, di cui gli italiani over 50 sono a conoscenza in diversa misura: la bronchite (lo sa l’89,6%), la compromissione di alcune funzionalità respiratorie (85,6%), la polmonite (78,7%), la lunghezza dei tempi di recupero (74,4%), sinusiti e otiti (70,7%).
A vincere la lotta contro il virus – spiega invece la Coldiretti – non sono stati solo farmaci e vaccini, ma anche le scelte a tavola visto che 6 italiani su 10 cercano di combatterlo seguendo una dieta adeguata e mangiando gli alimenti giusti per rafforzare l`organismo e prevenire i malanni.
In tutte le Regioni italiane il livello di incidenza è pari o superiore a dieci casi per mille assistiti, tranne nella provincia autonoma di Bolzano.
Ricordiamo che la vera influenza si riconosce perché causa la presenza contemporanea di tre fattori: febbre elevata, sintomi sistemici come dolori muscolari e sintomi respiratori o mal di gola. Questi sintomi perdurano per giorni e, nei soggetti più deboli, possono creare gravi complicanze.
Parallelamente, poi, si stanno ancora registrando infezioni ad opera di virus ‘cugini’ o para-influenzali: sono 262 virus diversi che hanno sintomi meno pesanti ma che sono ugualmente debilitanti.