In questi due Paesi, la pioggia sembra non dare tregua, con precipitazioni continue e incessanti. Le forti piogge monsoniche e le conseguenti inondazioni hanno messo in difficoltà quasi 3 milioni di persone in Bangladesh, dove almeno quattro persone hanno perso la vita, secondo quanto dichiarato giovedì dal Ministero per la Gestione dei Disastri del Paese. Anche l’India è colpita dal monsone.
Il ministero ha riferito che oltre 70.000 persone sono state trasferite in rifugi temporanei.
Le inondazioni hanno sommerso abitazioni e causato frane in varie località. Molti abitanti, le cui case sono state sommerse, stanno cercando di raggiungere luoghi più sicuri utilizzando barche o imbarcazioni improvvisate.
Le previsioni indicano che le piogge continueranno e che il livello dell’acqua potrebbe salire ulteriormente nelle prossime 24 ore, suscitando preoccupazioni per ulteriori evacuazioni. Le operazioni di soccorso e l’assistenza umanitaria sono rese difficili dal fatto che molte comunità sono isolate a causa delle inondazioni.
Mercoledì, a Dhaka, gli studenti hanno manifestato accusando l’apertura intenzionale delle chiuse di una diga in India come causa delle inondazioni.
Il ministro degli Esteri indiano ha respinto queste accuse, affermando che non vi è alcun legame tra l’evento in India e il disastro in Bangladesh.
Anche in India, a causa dello straripamento dei fiumi lungo il confine con il Bangladesh, diverse persone hanno perso la vita: sette sono annegate e altre quattro sono rimaste sepolte da frane.