In Australia i social network saranno vietati ai minori di 14 anni

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L’Australia Meridionale sta considerando una proposta che, se approvata, segnerebbe un’importante svolta nella regolamentazione dell’uso dei social media tra i minori. L’iniziativa mira a vietare l’accesso ai social network ai bambini sotto i 14 anni, con l’obiettivo di tutelare la loro salute mentale. Il premier Peter Malinauskas ha spiegato che questa misura segue un esempio simile adottato in Florida, dove è già in vigore un divieto che impedisce ai minori di 14 anni di utilizzare piattaforme come Facebook e Instagram. Nel caso dell’Australia Meridionale, i ragazzi tra i 14 e i 15 anni avrebbero bisogno del consenso dei genitori per iscriversi ai social media.

In Australia i social network saranno vietati ai minori di 14 anni
foto@pixabay

L’ex giudice federale Robert French è stato incaricato di esplorare come il divieto potrebbe essere applicato, suggerendo la creazione di un ente regolatore che monitori il rispetto della legge, gestisca eventuali reclami e imponga sanzioni alle aziende che non rispettano le norme. Se il provvedimento verrà approvato, sarà il primo del genere in Australia. Malinauskas ha motivato la proposta sottolineando la crescente preoccupazione per l’impatto negativo dei social media sui giovani, soprattutto in relazione alla loro salute mentale.

Sonya Ryan, direttrice della Carly Ryan Foundation, ha espresso il suo sostegno alla proposta. La sua esperienza personale, segnata dalla tragica perdita della figlia Carly, vittima di un predatore online nel 2007, l’ha spinta a promuovere una maggiore protezione dei minori sui social. Carly, ingannata da un uomo che si fingeva un giovane musicista, fu brutalmente uccisa dopo mesi di contatti online.

Ryan ha evidenziato i rischi a cui i bambini sono esposti sui social media, tra cui contenuti inappropriati, sfide pericolose, cyberbullismo e sfruttamento sessuale. Ha inoltre ricordato come numerosi studi abbiano dimostrato gli effetti negativi dell’uso precoce dei social, inclusi ansia, depressione, disturbi del sonno e dell’immagine corporea, bassa autostima e isolamento sociale.

Secondo Ryan, è fondamentale introdurre una legislazione che imponga verifiche obbligatorie sull’età degli utenti, costringendo le grandi piattaforme tecnologiche a implementare misure più severe per proteggere i minori.

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