Un giugno caldissimo per i contribuenti: non sono solo gli oltre trenta gradi di temperatura a preoccupare le famiglie italiane, ma anche e soprattutto le tante scadenze fiscali che questo mese e il prossimo peseranno sulle entrate già madre dei lavoratori.
Il 16 giugno prossimo infatti , 19,7 milioni di proprietari di prima casa e 25 milioni di proprietari di altri immobili saranno chiamati a versare rispettivamente l’acconto della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili dei Comuni quali illuminazione e manutenzione stradale, e la prima rata dell’Imu.
Ricordiamo che nella stragrande maggioranza dei Comuni, la Tasi si paga solo sulla prima casa, anche se nel 2014 centinaia di amministrazioni comunali italiane avevano deciso di non far pagare questa tassa su nessun immobile del proprio territorio. L’Imu, invece, va versata per le proprietà diverse dall’abitazione principale.
Su 8.047 Comuni italiani, poco meno di duemila hanno messo mano entro lo scorso 23 maggio a delibere relative ad aliquote di Tasi e/o Imu e per questo, in tutti gli altri comuni, verranno applicate le stesse aliquote dello scorso anno.
Secondo il Servizio Politiche Territoriali della Uil, il conto di giugno delle due esose imposte sarà di circa 12 miliardi di euro, ripartiti tra 9,7 miliardi di Imu e 2,3 miliardi di Tasi (1,8 miliardi sulla prima casa). L’acconto medio della Tasi sarà di 90 euro (quindi 180 il totale), per l’Imu sulle seconde case si sale invece a 433 euro (866 euro, il doppio, il totale).