Il costruttore di camion MAN ha l’obiettivo di avviare la produzione in serie di camion autonomi a partire dal 2030. Oggi è prevista la prima prova pratica lungo l’autostrada A9, nelle vicinanze di Monaco. Qui sono raccolte le risposte alle principali domande riguardanti i camion senza conducente.
Nel corso di questa giornata, MAN condurrà test sui suoi camion autonomi lungo l’autostrada, con la partecipazione del Ministro federale dei Trasporti Volker Wissing (FDP). Quest’ultimo intraprenderà un viaggio di circa dieci chilometri a bordo di un semirimorchio computerizzato da Allershausen, diretto verso nord di Monaco fino all’area di servizio di Fürholzen-West, con l’intento di promuovere questa nuova tecnologia. In collaborazione con undici partner diversi, MAN ha sviluppato il veicolo di prova, testandolo in loco sin dall’inizio del progetto, nel gennaio 2022. Tra i fornitori coinvolti figurano Knorr-Bremse, Leoni, Bosch, Fernride, BTC Embedded Systems, gli istituti della Fraunhofer Society e le scuole universitarie tecniche di Monaco e Braunschweig, TÜV Süd, Autobahn GmbH e l’Istituto di Würzburg per le scienze del traffico.
Dotato di un permesso speciale, il camion sarà impegnato in ulteriori test autostradali. L’intero sistema sarà costantemente monitorato a distanza da dipendenti situati in un centro di controllo, che potranno intervenire se necessario, come confermato dal portavoce di MAN, Gregor Jentzsch. Inoltre, a bordo vi sarà sempre un autista di sicurezza in grado di intervenire in qualsiasi momento. Il progetto è finanziato anche dal Ministero Federale per l’Economia e la Protezione del Clima (BMWK). MAN ha già condotto test di camion autonomi durante operazioni portuali ad Amburgo e durante il carico su ferrovie, rilevando un aumento dell’efficienza fino al 40%.
Il servizio navetta tra due punti logistici sull’autostrada dovrebbe essere operativo fino alla fine dell’anno. Successivamente, sono previsti progetti pilota con i clienti, con l’obiettivo di avviare la produzione in serie dei veicoli intorno al 2030. Al contrario, Daimler Trucks mira ad essere pronto entro il 2027, concentrando la sua attenzione sul mercato statunitense, molto più ampio. Si prevede un raddoppio del volume delle merci entro il 2050. La società è ottimista riguardo all’utilizzo dei veicoli autonomi negli Stati Uniti, citando le lunghe autostrade, la crescente domanda di trasporto merci, le grandi flotte di camion e le politiche regolatorie favorevoli. Questo rende gli Stati Uniti un luogo ideale per l’adozione iniziale di questa tecnologia.
La prossima fase potrebbe vedere Daimler concentrarsi sulla produzione in serie di camion autonomi in Europa. È essenziale per la commercializzazione che tali veicoli possano essere utilizzati senza problemi al di là delle frontiere nazionali. Anche Continental ha l’obiettivo di penetrare il mercato statunitense, progettando di produrre in serie un sistema di guida autonoma insieme alla società di software Aurora entro il 2027. Questa mossa è motivata dalla forte domanda nel mercato statunitense, caratterizzato da lunghi percorsi e dalla carenza di autisti.
Daimler Trucks ha già condotto test di camion autonomi sulle autostrade degli Stati Uniti in progetti pilota con i clienti. L’azienda mira a lanciarli regolarmente sul mercato entro il 2027, prevedendo un fatturato di tre miliardi di dollari e un profitto di un miliardo di dollari entro il 2030. Al contrario, MAN non ha ancora delineato piani concreti in tal senso.
Secondo Gregor Jentzsch, portavoce di MAN, la tecnologia dei camion autonomi dovrebbe portare vantaggi significativi, come una maggiore efficienza dovuta alla mancanza di limiti di guida e pause obbligatorie. I camion autonomi potrebbero teoricamente operare 24 ore su 24, senza affaticamento o distrazioni, contribuendo a ridurre il numero di incidenti. Questo potrebbe anche cambiare il panorama del lavoro per i conducenti, permettendo loro di concentrarsi sul trasporto regionale e le consegne, anziché passare lunghe ore alla guida su lunghe distanze.
Tuttavia, ci sono ancora dubbi da parte dei clienti, come evidenziato da Dirk Engelhardt, portavoce del consiglio dell’Associazione federale del Trasporto Stradale, della Logistica e dello Smaltimento dei Rifiuti (BGL). Sebbene veda positivamente l’idea dei camion autonomi, pone diverse domande riguardo alla loro affidabilità in condizioni meteorologiche avverse e in contesti operativi complessi come cantieri stradali.
Inoltre, si notano gli elevati costi di investimento associati alla transizione verso la mobilità elettrica, una mossa che sia i produttori di autocarri che gli spedizionieri devono affrontare nei prossimi anni secondo quanto previsto dalla legge. La carenza di autisti è un problema evidente, con la BGL che segnala una mancanza di 120.000 camionisti solo in Germania, con soli 15.000 nuovi conducenti che entrano nel settore ogni anno.
Tuttavia, nonostante i benefici previsti, il capo dell’associazione esprime dubbi sul fatto che i camion autonomi possano risolvere efficacemente la carenza di autisti nel prossimo futuro. Stima che sarà necessario almeno un decennio prima che i camion autonomi possano essere pienamente operativi sulle strade pubbliche. Engelhardt evidenzia inoltre che, a differenza di altri settori come l’aviazione e il trasporto ferroviario, l’introduzione della guida autonoma nel traffico stradale presenta sfide significative, sottolineando l’importanza di un quadro normativo chiaro.
Il nuovo test condotto da MAN mira a fornire ulteriori informazioni per il futuro sviluppo e la regolamentazione di questa tecnologia. Inoltre, la legislazione esistente, come la legge sulla guida autonoma, già promulgata nel 2021, fornisce una base per la supervisione tecnica della guida autonoma su percorsi definiti. La chiarezza normativa è essenziale per lo sviluppo e l’adozione su larga scala di questa innovazione, con l’industria tedesca pronta a guidare il cambiamento nel settore.