Di fronte all’aumento delle temperature globali, i ricercatori dell’Università Tecnica Bauman di Mosca propongono un’innovativa soluzione per raffreddare il pianeta.
La loro idea prevede di ridurre l’impatto termico sulla Terra spostando i supercomputer in orbita, come riportato da REN TV. Questa strategia mira a trasferire nello spazio i processi informatici ad alta intensità energetica, diminuendo così il consumo di elettricità e le emissioni di gas serra sulla Terra.
Il professor Georgy Shcheglov, esperto in scienze tecniche presso il dipartimento di sistemi aerospaziali della Bauman University, spiega che i supercomputer saranno collocati nella testa dei razzi, posizionati sotto il cono come illustrato nel modello. Una volta in orbita, la carenatura della testa del razzo si aprirà e lo stadio superiore porterà il dispositivo nella sua orbita operativa.
In orbita, il complesso utilizzerà pannelli solari per alimentare un computer quantistico capace di eseguire calcoli complessi, come la ricerca di nuove formule farmacologiche.
Tali operazioni, se effettuate sulla Terra, richiederebbero un elevato consumo energetico derivante dalla combustione del carburante nelle centrali elettriche, con conseguente rilascio di gas serra e aumento della temperatura atmosferica. Spostare un data center nello spazio consentirà di inviare alla Terra solo i dati elaborati, eliminando emissioni e calore.
La Bauman University ha già iniziato a testare questa tecnologia con piccoli microcomputer lanciati sui loro satelliti, che stanno funzionando con successo da oltre un anno, come afferma Shcheglov. Il passo successivo sarà la creazione di un cluster multiprocessore spaziale, che secondo gli scienziati, alleggerirà significativamente il carico energetico della Terra.
Questo progetto potrebbe migliorare drasticamente la situazione ambientale del pianeta. Sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare, la possibilità di raffreddare la Terra grazie alla tecnologia spaziale appare estremamente promettente.