Una sorprendente ricerca mette in dubbio la convinzione consolidata che le galassie si siano formate prima dei pianeti. Secondo uno studio pubblicato da Universe Today, i pianeti abitabili potrebbero essersi sviluppati nelle primissime fasi dell’universo, ben prima della nascita delle galassie.
La teoria classica dell’Universo primordiale
Dopo il Big Bang, l’universo era costituito quasi esclusivamente da idrogeno ed elio, elementi troppo leggeri per formare pianeti rocciosi. Soltanto con l’apparizione delle prime stelle, alcune centinaia di milioni di anni dopo, si generarono gli elementi pesanti necessari per la formazione di pianeti. Questi processi di nucleosintesi stellare e successive esplosioni di supernove permisero la diffusione degli elementi chimici nello spazio, dando vita alla chimica complessa necessaria per la formazione dei pianeti.
La nuova prospettiva: pianeti nella “alba cosmica”
Il recente studio, intitolato “Habitable Worlds Formed in the Cosmic Dawn”, suggerisce uno scenario alternativo. Secondo Daniel Whalen, dell’Istituto di Cosmologia e Gravità dell’Università di Portsmouth, le prime stelle dell’universo – enormi, instabili e brevi – potrebbero aver creato le condizioni ideali per la formazione di pianeti.
Queste stelle massicce, con una massa stimata intorno a 200 volte quella del Sole, esaurivano rapidamente il loro combustibile e terminavano la loro vita in esplosioni catastrofiche. Questi eventi, noti come supernove primordiali, arricchirono lo spazio circostante con elementi pesanti, creando un ambiente ad alta metallicità. Questo tipo di gas si raffredda più rapidamente, favorendo la formazione di nuove stelle e di planetesimi, i mattoni fondamentali per la creazione dei pianeti.
Simulazioni promettenti
Le simulazioni condotte dal team di Whalen mostrano che alcuni giovani sistemi solari, formatisi durante l’alba cosmica, potrebbero aver avuto quantità di acqua comparabili a quelle del nostro attuale sistema solare. Questo apre scenari affascinanti sull’esistenza di pianeti rocciosi e, potenzialmente, abitabili in un’epoca antecedente alla formazione delle prime galassie.
Nuove sfide e prospettive future
La possibilità di rilevare tali pianeti potrebbe essere alla nostra portata grazie allo studio di antiche stelle povere di metalli nella Via Lattea. Tuttavia, gli scienziati sottolineano che i risultati di questo studio, basati su simulazioni, necessitano di ulteriori conferme osservazionali. Le supernove primordiali e le stelle di terza generazione, ritenute precursori di questi fenomeni, rimangono ancora difficili da osservare direttamente.
Un nuovo tassello nella storia cosmica
Nonostante le sfide, questa ricerca apre nuove prospettive sullo studio dell’universo primordiale e sulla possibilità che la vita abbia avuto opportunità di emergere molto prima di quanto si pensasse. Mentre gli astronomi continuano a esplorare i misteri delle prime stelle e dei processi di formazione planetaria, il nostro concetto di “abitabilità” potrebbe presto espandersi verso orizzonti inaspettati.