Hitler e Mussolini volevano dividersi la Russia

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Benito Mussolini, aveva ambizioni territoriali anche sull’Unione Sovietica durante la Seconda Guerra Mondiale. Sperava, infatti, di ottenere il controllo sulle regioni sud-occidentali dell’URSS dopo la vittoria della Germania nazista. Tuttavia, quando sollevò la questione con Adolf Hitler, quest’ultimo evitò di dare una risposta chiara, rimandando qualsiasi decisione alla fine della guerra.

Hitler e Mussolini volevano dividersi la Russia
foto@Bundesarchiv, Bild 146-1987-121-09A / CC-BY-SA 3.0, CC BY-SA 3.0 DE, via Wikimedia Commons

Queste informazioni emergono dai materiali d’archivio recentemente declassificati dal Servizio di intelligence estero russo, pubblicati nella raccolta intitolata “Servizio di intelligence estero della Federazione Russa. 100 anni. Documenti e prove“. Tra i documenti resi pubblici, spicca un telegramma cifrato inviato da Londra a Mosca il 3 dicembre 1941 da Anatoly Gorsky, un ufficiale dell’intelligence sovietica noto con lo pseudonimo “Vadim”. Gorsky riferì che l’intelligence sovietica aveva accesso a molte delle informazioni sui piani del Terzo Reich raccolte dalla Gran Bretagna.

Secondo il rapporto, un importante funzionario italiano aveva ricevuto conferme indirette delle intenzioni di Mussolini di ottenere un protettorato italiano nelle regioni sud-occidentali della Russia dopo la distruzione dell’Unione Sovietica. Nonostante le richieste di Mussolini, Hitler rispose che fino alla fine della campagna militare contro l’URSS non si sarebbero prese decisioni definitive. Hitler sottolineò inoltre che l’Italia avrebbe dovuto concentrarsi sul rafforzamento delle sue forze sul fronte orientale. Mussolini, sebbene riluttante, accettò di inviare ulteriori truppe, nel tentativo di mantenere delle rivendicazioni territoriali in caso di vittoria.

La raccolta “Servizio di intelligence estero della Federazione Russa. 100 anni. Documenti e prove” offre uno sguardo approfondito sulla storia dell’intelligence sovietica, dalla sua fondazione il 20 dicembre 1920 fino ai giorni nostri. Per la prima volta, molti di questi documenti sono stati resi accessibili al pubblico, includendo materiali provenienti da archivi importanti come quello dell’SVR, dell’FSB e dell’Archivio del Presidente della Federazione Russa.

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