Un team di biologi dello Scripps Research Institute di La Jolla, USA, ha scoperto che una leggera riduzione della temperatura corporea, tra 0,3 e 0,5 gradi, può prolungare significativamente la vita nei topi. In particolare, nei maschi l’aspettativa di vita aumenta del 12%, mentre nelle femmine del 20%.
Questo risultato rivoluzionario si basa sull’osservazione che una dieta ipocalorica, attualmente uno dei metodi più efficaci per prolungare la vita degli animali da laboratorio, sembra abbassare naturalmente la temperatura corporea.
Gli scienziati ipotizzano che la longevità associata alla restrizione calorica sia dovuta proprio a questo abbassamento di temperatura. Per verificare tale ipotesi, hanno creato geneticamente una razza di topi con una temperatura corporea permanentemente ridotta, senza limitazioni alimentari.
Esperimento sui topi “freddi” e i risultati sorprendenti
In questo esperimento, i biologi hanno manipolato l’ipotalamo – la parte del cervello che regola la temperatura corporea – attivando il gene responsabile della produzione di calore. Questo ha indotto il corpo dei topi a “percepire” erroneamente un surriscaldamento e a ridurre la temperatura corporea per compensare. I risultati sono stati straordinari: nonostante i topi geneticamente modificati avessero lo stesso appetito e consumassero la stessa quantità di cibo dei topi normali, la loro vita si è significativamente allungata.
Questo studio suggerisce che i benefici della restrizione calorica non siano direttamente legati alla quantità di cibo ingerito, ma piuttosto a un rallentamento complessivo del metabolismo e alla conseguente diminuzione della temperatura corporea.
Implicazioni per la ricerca sulla longevità
Questa scoperta apre nuove prospettive sulla ricerca della longevità. Se i benefici della restrizione alimentare possono essere ottenuti semplicemente abbassando la temperatura corporea, potrebbero svilupparsi nuove strategie per prolungare la vita senza dover ricorrere a diete estreme. In futuro, la ricerca potrebbe estendere queste scoperte ad altri animali, incluso l’uomo, per comprendere meglio il ruolo del metabolismo e della temperatura corporea nella durata della vita.